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Con l’IA, la mammografia è senza raggi X

L’Italiana Umbria Bioengineering Technologies ha sviluppato un macchinario che utilizza microonde e machine learning per la diagnosi precoce del cancro al seno

Con l’IA, la mammografia è senza raggi X

Redazione Ansa

di Alessio Jacona*

È italiana al 100% e viene dall’Umbria la tecnologia che utilizza microonde e intelligenza artificiale invece dei raggi X per la diagnosi precoce del cancro al seno, rendendo così l’esame molto meno dannoso per la salute delle pazienti. L’ha sviluppata UBT SRL (Umbria Bioengineering Technologies), realtà che nasce come spin off accademico del Dipartimento di Fisica e Geologia dell'Università degli Studi di Perugia, e che oggi si è evoluta in un’azienda biomedica specializzata nella produzione di dispositivi per l’imaging diagnostico.

«L’idea nasce nel 2012, poco dopo l’aver portato a termine uno studio teorico sull'imaging tramite elettromagnetismo - spiega Gianluigi Tiberi, Co-founder e Responsabile R&D di UBT - è stato allora che ne ho parlato con Giovanni Raspa, esperto di meccatronica e ci è venuta l’idea sviluppare un sistema innovativo e non invasivo per eseguire mammografie».

Dopo quasi dieci anni di ricerca e sviluppo, il risultato è MammoWave: un macchinario a microonde capace di rilevare il tumore al seno in fase precoce, che utilizza onde elettromagnetiche sottoponendo i pazienti «a una quantità di radiazioni simile a quelle emesse da uno smartphone durante una telefonata», che non richiede la manipolazione del seno (basta sdraiarsi sulla macchina per dieci minuti) ed è sicuro al 100% per la salute.

Il ruolo dell’intelligenza artificiale è aiutare nella diagnosi individuando ed evidenziando possibili forme tumorali: «È uno strumento fondamentale per migliorare l’accuratezza dei referti - spiega Tiberi - ma che serve anche a “guidare” il radiologo in questa fase iniziale, quando cioè deve esaminare immagini completamente nuove, che sfruttano un contrasto diverso da quello cui [ abituato». Potenza di calcolo e algoritmi di analisi sviluppati da UBT risiedono nel cloud: è lì che Mammowave invia le immagini affinché l’IA possa analizzarle ed eventualmente evidenziare una lesione sospetta, che poi sarà comunque sottoposta al giudizio finale del radiologo. L’idea, infatti, non è sostituire il medico, ma “aumentarne” le capacità.

La sperimentazione clinica e il training dell’IA sono iniziati sotto la supervisione del dottor Michele Duranti, direttore del dipartimento di Diagnostica per Immagini dell’Ospedale di Perugia. Oggi continua anche presso l’Ospedale di Foligno e, grazie a un grant Horizon 2020, è in corso di attivazione in altri ospedali italiani ed esteri (presso l’Humanitas di Milano e San Martino, in Italia; Universitätsklinikum di Erlangen in Germania; Hospital Virgen de la Salud a Toledo, in Spagna). Il partner tecnologico è invece Digitech.

Gli algoritmi alla base del funzionamento di MammoWave sono sviluppati in-house da UBT Srl, anche grazie a una collaborazione con la London South Bank University che ha portato alla creazione di alcune borse di studio proprio con questo scopo. I trial medici finora hanno coinvolto circa 500 pazienti che si sono sottoposti sia all’esame tradizionale con raggi X sia a quello con MammoWave, generando degli output vagliati dai radiologi e i cui risultati sono poi stati ridati in pasto agli algoritmi di machine learning, per addestrarli a riconoscere eventuali lesioni.

Infine, MammoWave è solo una delle possibili applicazione per tecnologia immaginata da Gianluigi Tiberi e Giovanni Raspa:al momento è in fase avanzata di sperimentazione un dispositivo chiamato BrainWave, macchinario portatile per il rilevamento e la classificazione dell'ictus cerebrale, che forse già entro due anni potrebbe equipaggiare le prime ambulanze. Grazie ad esso, dovrebbe infatti essere possibile tracciare un quadro preciso del danno subito dal paziente quando ancora è in viaggio verso l’ospedale, consentendo ai medici di ridurre i tempi di intervento.

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*Giornalista, esperto di innovazione e curatore dell’Osservatorio Intelligenza Artificiale ANSA.it

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