(ANSA) - ROMA, 06 FEB - Sin dalle prime ore subito dopo il
devastante terremoto, la comunità internazionale si è mobilitata
per fornire assistenza alla Turchia e alla Siria. Offerte di
aiuto sono state avanzate dall'Onu, dalla Nato, dall'Unione
Europea e da moltissimi Paesi, alcuni dei quali hanno anche
messo senza indugio da parte antiche rivalità con i governi di
Ankara o di Damasco. O anche tra di loro: come nel caso del
presidente russo Vladimir Putin e di quello ucraino Volodymyr
Zelensky che si sono fatti avanti quasi contemporaneamente.
Oppure come nel caso di Israele, il cui premier Benjamin
Netanyahu ha fatto sapere di aver dato il via libera all'invio
di aiuti alla Turchia, ma anche alla Siria, dopo aver ricevuto
un'indiretta richiesta in tal senso, attraverso la Russia. Allo
stesso modo, il premier greco Kyriakos Mitsotakis si è impegnato
a mettere "tutte le forze disponibili" per aiutare i due Paesi,
e ha fatto sapere che Ankara ha già accettato l'offerta di invio
di un'unità di soccorso di emergenza dalla Grecia. Anche il
governo cipriota si è detto pronto a inviare aiuti. Parlando con
il quotidiano Cyprus Mail, il portavoce del ministero degli
Esteri, Demetris Demetriou, ha affermato che "è una questione
umanitaria, e in questi casi non c'è spazio per la politica". Il
presidente degli Stati Uniti Joe Biden su Twitter ha affermato
di essere "profondamente rattristato dalla devastazione causata
dal terremoto in Turchia e in Siria" e, ha aggiunto, "ho detto
alla mia squadra di coordinarsi con la Turchia e fornire tutta
l'assistenza necessaria". Zelensky da parte sua ha prontamente
espresso le sue condoglianze per le vittime: "Siamo al fianco
del popolo turco in questo momento difficile. Siamo pronti a
fornire l'assistenza necessaria per superare le conseguenze del
disastro", ha affermato in un tweet. Dalla Russia, Vladimir
Putin ha avuto una conversazione telefonica con il suo omologo
siriano Bashar Assad, che ha accettato l'offerta di aiuto. Anche
il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha accettato gli aiuti
offerti da Putin, e ha poi reso noto di avere in poco tempo
avuto offerte di aiuto da oltre 45 Paesi. L'Italia ha messo a
disposizione la Protezione Civile, mentre è già partito un team
di Vigili del fuoco, sanitari e personale logistico. In Europa
analoghe squadre di soccorso sono in partenza dalla Spagna,
Francia, dalla Germania, dalla Gran Bretagna. Allo stesso tempo,
l'Unione Europea ha mobilitato 10 squadre di soccorso di Paesi
membri, mentre la presidenza di turno svedese ha convocato una
riunione del meccanismo del Consiglio Ue di risposta alle crisi
per coordinare le misure di sostegno europee. E aiuti sono in
arrivo anche da Paesi che sono stretti alleati della Siria o
della Turchia, come i Paesi arabi o del Golfo, ma anche da altri
che sono molto lontani, come il Brasile, l'India o il Giappone.
(ANSA).
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Da Zelensky a Putin,il mondo unito negli aiuti dopo il sisma
La diplomazia dei soccorsi, anche Netanyahu si impegna con Assad