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Due sloveni su tre favorevoli al nucleare, focus a Gorizia

Agrusti: 'Scelta intelligente che va sfruttata anche da Italia'

Redazione Ansa

(ANSA) - GORIZIA, 15 NOV - Nel 2023 oltre il 65% dei cittadini sloveni è a favore del nucleare, degli investimenti necessari per costruire il secondo grande reattore nella centrale di Krško e avviare, nel frattempo, studi per la successiva realizzazione dei cosiddetti Small modular reactors, meno potenti ma più facilmente collocabili sul territorio, meno onerosi e di più rapida realizzazione. E' quanto emerso stamani durante il convegno di Gorizia organizzato da Confindustria Alto Adriatico e Unione regionale economica slovena Sdzg-Ures.
    Una policy apprezzata da Michelangelo Agrusti, presidente di Confindustria Alto Adriatico, secondo cui "il nucleare di cui disponiamo oggi è straordinariamente sicuro, non occorre attendere la ventisettesima generazione per sentirsi al riparo.
    In Italia si fa, però, ancora molta fatica a invertire un sentimento ostile, viviamo nell'unico Paese al mondo che ha promosso, all'indomani di catastrofi che non ci riguardavano, inseguendo un sentimento di paura, due referendum. E siamo in forte ritardo".
    Agrusti ha aggiunto che la scelta di implementare Krško, che anche in Fvg ha creato dei timori, è intelligente. "Proposi alla Regione di stabilire una interlocuzione con la Slovenia per verificare se fosse possibile una compartecipazione di qualche tipo nell'ampliamento; in una logica di partenariato, di vicinanza operativa - ha concluso - sarebbe stata un'operazione dalla quale avremmo potuto tutti beneficiare. Ora associazioni del sistema Confindustriale, come Federacciai, si sono attivate oltre confine per poter disporre di energia a minor costo.
    Queste sono le collaborazioni vere che andrebbero attivate".
    (ANSA).
   

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