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Federlegnoarredo, su export pesano guerre e crisi Germania

Feltrin, 'sappiamo che il 2024 sarà un anno da gestire'

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 13 FEB - Le guerre in Ucraina e in Medio Oriente, la crisi del Mar Rosso, anche se in misura minore, e quella interna della Germania pesano sui numeri dell'export del settore del legno arredo. Lo rilevano i dati del settore diffusi durante la presentazione del Salone del mobile 2024.
    Ammonta a circa 2,5 miliardi il valore dell'export della filiera legno-arredo sulla rotta del Mar Rosso mentre l'import è pari a circa 1,9 miliardi. "Sono cifre importanti, ma non sono cifre che devono far gridare al disastro o alla preoccupazione eccessiva - ha evidenziato il presidente di Federlegnoarredo, Claudio Feltrin -. E sappiamo che quest'anno sarà comunque da gestire. Anche perché poi ci sono altri fattori politici. Le elezioni in America che hanno un'influenza ovviamente avranno un'influenza anche in Europa, ce l'hanno già".
    Il prezzo del legno invece dopo aver raggiunto un picco ad ottobre 2022 ha iniziato a calare, anche se molto lentamente.
    Gli ultimi dati a disposizione evidenziano che nel periodo gennaio-novembre'23 l'aumento del legno risulta ancora dell'1,2% sullo stesso periodo del '22. Gli Infodata, realizzati dal Centro Studi di FederlegnoArredo su dati Istat, evidenziano che per l'export la Francia risulta ancora in testa (2,7 miliardi di euro) a +0,6%, seguita dalla Germania, (1,8 miliardi di euro) alle prese con una pesante crisi interna; a -6,4%. Gli Stati Uniti (1,7 miliardi di euro) scendono al terzo posto dopo due anni di crescita sopra la media nei quali aveva superato la Germania, con un pesante -13,2%. La Cina ancora salda al settimo posto (458 milioni) registra un -19,1%, la peggiore performance tra le prime 10 destinazioni della filiera. Per trovare un segno positivo dopo la top ten si deve scendere alla 12esima posizione degli Emirati Arabi Uniti (307 milioni di euro) a +3,3%; segue la Russia (246 milioni) a -7,4% e il Canada, 15esimo (221 milioni) a -14,5%, mentre l'Arabia Saudita (185 milioni) è a -1,9%. (ANSA).
   

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