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La Polonia in festa per la beatificazione dei record

Chiesa e Stato unite negli Ulma, "così aiutammo gli ebrei"

Redazione Ansa

(di Manuela Tulli) (ANSA) - MARKOWA, 09 SET - C'è una pagina tragica nella storia dell'Europa: la seconda guerra mondiale con l'olocausto.
    La caccia agli ebrei da parte dei nazisti portò all'uccisione di tutti coloro che avevano deciso di aiutarli. Come accade nel 1944 ad una giovane famiglia polacca, lui agricoltore lei casalinga, e una nidiata di bambini, sei e uno che era nel grembo della mamma e che ha visto la luce in quel tragico momento. Uccisi tutti e nove insieme agli otto ebrei che ospitavano nella loro casa da un anno e mezzo. Domani saranno beatificati a Markowa, il paesino della Polonia nel quale vivevano.
    E' una beatificazione che segna alcuni 'record': la prima nella storia della Chiesa di una famiglia tutta insieme, la prima che vede un piccolo senza nome perché ha visto la luce proprio in quel tragico frangente (il più giovane beato nella storia della Chiesa). Ma sono anche record i numeri del coinvolgimento popolare: 32mila persone confluiranno in un villaggio che ne conta 4mila, 1200 sacerdoti concelebranti, ottanta tra vescovi e cardinali. Il tutto si svolge in quella zona al confine con l'Ucraina (nella regione di Rzeszow e nella diocesi di Przemysl) che il mondo ha imparato a conoscere con il conflitto in Ucraina perché per queste strade sono passati sei dei dieci milioni di ucraini, soprattutto donne e bambini, che nei primi mesi della guerra avevano lasciato il loro Paese.
    La famiglia Ulma "non ha custodito e difeso solo Cristo ma ha custodito e difeso la radice", ha sottolineato il Prefetto del Dicastero delle Cause dei santi, il cardinale Marcello Semeraro, in una conferenza stampa alla vigilia della beatificazione. "La vostra terra - ha detto il cardinale rivolgendosi ai polacchi - ha donato alla chiesa un Papa, Giovanni Paolo II, che ha chiamato gli ebrei i fratelli maggiori. Sugli Ulma io aggiungo che hanno custodito e protetto la radice per la quale siamo cristiani". Semeraro ha chiarito anche la questione relativa al settimo figlio. All'inizio, nella causa di beatificazione, si parlava solo di sei figli ma "lo studio della causa ha fatto notare che nelle testimonianze di chi aveva veduto il corpo della mamma uccisa era emerso che aveva constatato che il bambino aveva visto la luce anche se non ancora completamente".
    Fu vista la testa e parte del petto che uscivano dal grembo della madre uccisa. "Noi non parliamo come dei medici - ha spiegato il cardinale Semeraro -, come degli specialisti, parliamo con un linguaggio umano. E dunque il bambino aveva visto la luce, veniva alla luce nel momento in cui la mamma era barbaramente uccisa" e "questa creatura è stata inserita nel gruppo dei martiri".
    Il 2024 sarà in Polonia 'l'anno degli Ulma' e a deciderlo è stato il Parlamento. "La beatificazione degli Ulma ha dei valori universali che toccano l'individuo, la famiglia, l'intera umanità. Così tutte le istituzioni entrano in gioco", spiega padre Jozef Lasak, consigliere ecclesiastico dell'ambasciata polacca presso la Santa Sede che guida in Polonia una missione di giornalisti della stampa internazionale. "Gli Ulma toccano il cuore di tutti, credenti e non credenti, cattolici ed ebrei o di altre religioni, perché festeggiamo una cosa che è comune a tutta l'umanità: celebriamo il valore della dignità umana".
    (ANSA).
   

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