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La Croazia mercoledì al voto con duello premier-presidente

Chiude campagna elettorale. Favoriti conservatori di Plenkovic

Redazione Ansa

(ANSA) - BELGRADO, 16 APR - In Croazia si è chiusa ieri con gli ultimi appelli di partiti e candidati la campagna elettorale in vista delle legislative del 17 aprile. Una campagna che si è accesa il mese scorso con la discesa in campo del presidente della repubblica Zoran Milanovic, esponente di punta del Partito socialdemocratico (Sdp), che si è candidato alla carica di premier sfidando apertamente il premier conservatore uscente Andrej Plenkovic, suo acerrimo avversario e leader dell'Unione democratica croata (Hdz).
    Una candidatura quella di Milanovic inedita e non priva di incognite procedurali, con la Corte costituzionale che ne ha sottolineato l'illegittimità, intimando a Milanovic di dimettersi prima di entrare in campagna elettorale. Un appello tuttavia ignorato dal presidente, che ha mantenuto la sua carica impegnandosi nel duro scontro elettorale con Plenkovic. Da tempo in rotta di collisione e obbligati in una difficile coabitazione, il premier e il presidente hanno accentuato nelle ultime settimane i loro scontri politici e verbali, in tanti casi al limite dell'offesa personale. Plenkovic, che oggi nella sua ultima conferenza stampa elettorale si è detto fiducioso in un nuovo successo del suo partito Hdz e in un suo ulteriore incarico di governo, ha fatto campagna insistendo sull'importanza della continuità, della stabilità, della sicurezza e dello sviluppo, ricordando in particolare i successi del suo governo che ha portato la Croazia nella zona euro e nello spazio Schengen. Milanovic, e il suo partito socialdemocratico, hanno insistito in particolare da parte loro sulla corruzione dilagante nel Paese, che verrebbe favorita dai metodi di governo ritenuti autoritari e personalistici del premier Plenkovic, oltre che sulla necessità di incrementare salari e pensioni.
    Gli ultimi sondaggi diffusi nei giorni scorsi davano in vantaggio l'Hdz di Plenkovic con percentuali superiori al 30%, rispetto a un 25% di cui sarebbero accreditati i socialdemocratici di Milanovic, che si sono alleati in un cartello di centro-sinistra con altre formazioni di orientamento ecologista e liberale. Seguono nei favori dell'elettorato due partiti di destra, il Movimento patriottico (Dp), accreditato di circa il 10%, e Il Ponte (Most) attestato al 7%. La Croazia, uno dei Paesi emersi dalla disgregazione della ex Jugoslavia, fa parte della Nato ed è stato l'ultimo stato ad aver aderito all'Unione europea nel 2013. (ANSA).
   

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