(ANSA) - BRUXELLES, 26 MAG - "Il primo luglio 2024, per la
prima volta, uno Stato membro sottoposto alla procedura
dell'articolo 7 assumerà la presidenza del Consiglio dell'Ue.
Dato che la situazione dello stato di diritto si deteriora
costantemente in Ungheria, è dovere del Parlamento europeo
chiedersi se il governo ungherese sarà in grado di assumere il
ruolo". Lo scrive in un tweet la relatrice al Parlamento europeo
sulla situazione dello stato di diritto in Ungheria, Gwendoline
Delbos-Corfield (Verdi). Sul tema, il Parlamento europeo dovrà
votare la settimana prossima una proposta di risoluzione in cui
si solleva la questione dell'adeguatezza dell'esecutivo di
Viktor Orban di detenere la presidenza del Consiglio dell'Ue,
che spetta ogni sei mesi a ciascuno Stato membro, "alla luce -
si legge nella bozza - del mancato rispetto del diritto dell'Ue
e dei valori sanciti dall'articolo 2 Tue nonché del principio di
leale cooperazione". Nel 2018 il Parlamento europeo ha avviato
nei confronti di Budapest la procedura prevista all'articolo 7
del Trattato sull'Ue, che in ultima analisi potrebbe portare
alla sospensione del suo diritto di voto nell'ambito del
Consiglio Ue.
L'Eurocamera si appresta a votare una risoluzione sulle
violazioni dello stato di diritto in Ungheria e sul congelamento
dei fondi, atteso per la mini-plenaria del Parlamento europeo
settimana prossima, ma dietro all'accordo tra i gruppi si
nasconderebbero interpretazioni molto diverse. Fonti interne ai
popolari del Ppe fanno sapere che l'eventualità di escludere
Budapest dalla presidente di turno sarebbe "infattibile" e "non
è presa realmente in considerazione". Sebbene ci sia un accordo
generale tra i socialisti di S&D, popolari e verdi sul testo in
cui gli eurodeputati "si chiedono come l'Ungheria sia in grado
di adempiere" ai compiti relativa alla presidenza del Consiglio
Ue "alla luce del mancato rispetto del diritto dell'Ue e dei
valori sanciti dall'articolo 2 dei Trattati nonché del principio
di leale cooperazione", i gruppi sono ancora divisi sulle
conseguenze del testo stesso. Per i Verdi si tratterebbe di un
primo passo per impedire a Budapest di ottenere la presidenza di
turno del Consiglio Ue, eventualità caldeggiata anche
dell'europarlamentare tedesco Daniel Freund che via Twitter:
"Non ci si può fidare di Budapest, nessuna presidenza del
Consiglio per gli autocrati". Tra i popolari invece
l'interpretazione del testo, è diversa, fonti interne alla
presidenza del Ppe confermano che la relazione è interpretata
come un segnale d'avviso al Consiglio Ue sui rischi legati al
ruolo dell'Ungheria nel coordinamento dei dossier alto livello.
Divisi sul voto anche i deputati italiani. favorevoli gli S&D,
tradizionalmente critici delle posizioni ungheresi. Orientati
invece verso il voto contrario Lega e FdI, i cui gruppi europei
sono ancora alla fase dello studio della bozza ma le cui
posizioni su temi simili in passato sono state di sostegno a
Budapest. (ANSA).
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Ungheria: relatrice Verdi a Pe, dubbi su presidenza turno Ue
Fonti Ppe, 'stop a presidenza infattibile'