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Serbia: ricordati 16 dipendenti tv morti in raid Nato 1999

Cerimonia nella notte a Belgrado davanti a sede Rts

Redazione Ansa

(ANSA) - BELGRADO, 23 APR - Una cerimonia commemorativa si è svolta nella notte a Belgrado in ricordo dei 16 fra tecnici e dipendenti della tv pubblica serba (Rts) morti durante i bombardamenti Nato della primavera 1999. Decine di giornalisti, dipendenti Rts, familiari, insieme alle autorità cittadine, si sono riuniti in silenzio intorno a un cippo con la sola scritta 'Zashto' (Perchè, in serbo) davanti alla sede della tv pubblica, nel centro della capitale, per rendere omaggio alle vittime.

La cerimonia si è tenuta poco dopo le 2 di notte, la stessa ora in cui l'edificio fu colpito il 23 aprile di 24 anni fa, con una strage di civili ancora oggi oggetto di sdegno e condanna. I raid alleati, decisi contro la Serbia per le repressioni e la pulizia etnica dell'allora regime di Slobodan Milosevic in Kosovo, durarono 78 giorni e si conclusero il 9 giugno 1999 con il ritiro delle truppe di Belgrado dal Kosovo, dove entrarono circa 50 mila militari della Nato, la Forza Kfor presente ancora oggi ma con un numero di soldati decisamente inferiore, circa 3.500 uomini di vari Paesi , con il contingente italiano tra i più numerosi. Al comando della Kfor vi è attualmente il generale italiano Angelo Michele Ristuccia.

Il 17 febbraio 2008 il Kosovo, provincia meridionale della Serbia a maggioranza di popolazione albanese, proclamò l'indipendenza, riconosciuta da un centinaio di Paesi, Usa e Italia compresi, ma non da Serbia, Russia, Cina e cinque stati membri della Ue - Spagna, Grecia, Romania, Cipro e Slovacchia.

Dal 2011 è in corso un dialogo facilitato dalla Ue per arrivare a un accordo sulla normalizzazione dei rapporti tra Belgrado e Pristina. (ANSA).

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