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Onu rifiuta il dibattito su 25/o raid Nato, protesta la Serbia

Dacic: 'Tale aggressione rimarrà sempre un crimine'

Redazione Ansa

(ANSA) - BELGRADO, 26 MAR - Belgrado ha reagito duramente al rifiuto del consiglio di sicurezza dell'Onu di inserire nell'ordine del giorno un dibattito sul 25/mo anniversario dei bombardamenti Nato contro la Serbia, come richiesto dalla Russia. "E' sorprendente che alcuni non vogliano ascoltare la verità su quanto avvenuto 25 anni fa", ha detto il ministro degli esteri serbo Ivica Dacic parlando ai giornalisti al Palazzo di Vetro a New York.
    "Siamo venuti qui non per parlare dei rapporti fra Russia, America e Francia, ma dell'aggressione alla Jugoslavia sferrata senza il mandato di questo organismo e che ha rappresentato un precedente", ha aggiunto Dacic secondo il quale "quell'aggressione rimarrà sempre un crimine che non potremo dimenticare". Solo tre Paesi - Russia, Cina e Algeria - hanno votato a favore del dibattito sui raid alleati della primavera 1999 contro la Serbia di Slobodan Milosevic che posero fine alla guerra del Kosovo, gli altri 12 Paesi membri si sono astenuti. I bombardamenti che scattarono la sera del 24 marzo 1999 su ordine dell'allora segretario generale della Nato Javier Solana. Dacic è tornato a denunciare con forza la violazione del diritto internazionale da parte dell'Occidente contro la Serbia, con l'obiettivo di privarla del Kosovo. Di "vergogna" per il consiglio di sicurezza ha parlato il rappresentante permanente russo presso le Nazioni Unite Vasili Nebenzja, per il quale i Paesi Onu che bombardarono la Serbia nel 1999 non hanno voluto parlarne in un pubblico dibattito. A opporsi a tale dibattito in consiglio di sicurezza è stato in particolare il rappresentante francese. "La Russia utilizza in modo cinico l'intervento armato del 1999 per giustificare la sua guerra contro l'Ucraina e la politica aggressiva in Georgia nel 2008 e in Crimea nel 2014", ha detto il diplomatico di Parigi. (ANSA).
   

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