(ANSA) - BELGRADO, 05 GIU - Le proteste in Serbia iniziate
dopo le due stragi del mese scorso sono culminate sabato nelle
più grandi manifestazioni di piazza che la capitale, Belgrado,
abbia registrato da quando fu deposto il presidente serbo
Slobodan Milosevic nel 2000. Lo ha scritto il New York Times.
Le proteste settimanali "Serbia contro la violenza" hanno
preso piede dall'inizio di maggio, quando due massacri - uno in
una scuola di Belgrado, l'altro nei villaggi vicini - hanno
portato alla morte di 18 persone e hanno suscitato indignazione
tra la gente, con molti che sostengono che il Paese sia permeato
di una 'cultura della violenza' promossa dal presidente
Aleksandar Vucic, dal governo e dai media filogovernativi, ha
affermato il New York Times.
La quinta e più grande protesta, tenutasi sabato, ha
aumentato la pressione su Vucic per soddisfare almeno alcune
delle richieste dei manifestanti. Queste richieste includono le
dimissioni di alti funzionari delle forze dell'ordine e la
revoca delle licenze di trasmissione delle stazioni televisive
filogovernative note per la trasmissione di reality show
violenti e per ignorare le posizioni dei politici
dell'opposizione. (ANSA).
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New York Times, in Serbia le più grandi proteste dal 2000
Manifestanti contro 'cultura violenza', governo e Vucic