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Forum Karpacz, le migrazioni oltre la crisi ucraina

Corvino, 'non sprechiamo la best practice ucraina'

Redazione Ansa

(ANSA) - KARPACZ, 08 SET - "Creare un sistema di accoglienza come quello attivato per gli ucraini potrebbe creare un ambiente positivo per l'integrazione e la valorizzazione dei soggetti.
    Questa best practice non deve andare sprecata: questo sarà possibile se sostenuto da una società civile libera dalla paura e con una volontà politica lungimirante". A sintetizzare il dibattito sul tema 'Alla ricerca di una nuova casa - le migrazioni nell'Europa di oggi' è la sociologa dell'Università di Perugia, Isabella Corvino, che ha moderato un panel cui hanno preso parte diversi docenti universitari provenienti da Spagna, Lettonia e Lituania, e specialisti dall'Italia e Germania.
    "Nell'ultimo anno l'attenzione mediatica e politica si è concentrata sull'invasione ucraina - ha ricordato - mettendo in ombra molte questioni che rimangono però attuali. I profughi ucraini sono stati generalmente bene accolti e lo slancio solidaristico a supporto di questa comunità è stato notevole, potremmo anche dire senza precedenti. La particolare composizione di questo flusso al femminile per quasi il 90% del saldo e la vicinanza culturale hanno permesso il moltiplicarsi di iniziative per l'ospitalità diffusa, cosa che non accade per flussi provenienti da altre aree".
    Solitamente parlare di migranti provoca nei paesi riceventi un immediata tensione: sicurezza, emergenza, difesa, panico sono tra le parole maggiormente presenti nello storytelling delle migrazioni. "Nel migliore dei casi - ha sottolineato la Corvino - si sente parlare di politiche per l'attrazione di migranti specializzati, di risorse umane necessarie quanto un qualsiasi strumento meccanico per far funzionare la macchina economica.
    Alcuni paesi preferirebbero non ricevere migranti economici o irregolari nascondendo dietro queste categorie una bassa capacità di valorizzazione dei soggetti dovuta in parte a timori identitari". (ANSA).
   

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