(ANSA) - BRUXELLES, 28 FEB - Durante l'incontro di alto
livello con l'alto rappresentante Ue, Josep Borrell, il
presidente serbo Aleksandar Vucic e il premier del Kosovo Albin
Kurti hanno concordato che non sono necessarie ulteriori
discussioni sulla proposta dell'Ue di accordo per normalizzare
le relazioni tra i due Paesi. "Abbiamo compiuto alcuni
progressi, ma è necessario altro lavoro", ha commentato Borrell
annunciando un nuovo incontro a marzo per "finalizzare le
discussioni sull'allegato di attuazione", parte integrante
dell'intesa. La proposta è stata presentata alle parti lo scorso
settembre ed è sostenuta dai 27 Stati membri dell'Ue - come
indicato nelle conclusioni del Consiglio Europeo del 9 febbraio
- e dagli Stati Uniti. Italia, Francia e Germania hanno svolto
un ruolo di primo piano nelle trattative, come testimonia da
ultimo la lettera inviata dalla premier Giorgia Meloni, dal
cancelliere tedesco Olaf Scholz e dal presidente francese
Emmanuel Macron alla vigilia dell'incontro a Bruxelles per
chiedere a Vucic e Kurti di sostenere la proposta di cui è stato
divulgato il contenuto. Nel testo la Serbia non riconosce il
Kosovo come Stato indipendente ma le due parti accettano la
reciproca legittimità di "documenti e simboli nazionali, inclusi
passaporti, diplomi, targhe e timbri doganali". Belgrado,
inoltre, "non si opporrà all'adesione del Kosovo ad alcuna
organizzazione internazionale". Un punto rilevante quest'ultimo
se si considera che finora la Serbia ha fatto affidamento su
Russia e Cina per impedire l'adesione di Pristina alle Nazioni
Unite. D'altro canto, la formula contiene l'impegno a "garantire
un livello di adeguata autogestione della comunità serba in
Kosovo" e a "formalizzare lo status della Chiesa ortodossa serba
in Kosovo", offendo "un forte livello di protezione ai siti del
patrimonio religioso e culturale serbo". Nel testo, inoltre, si
chiarisce che l'intesa costituisce "un passo importante verso la
normalizzazione", ma impegna le due parti a proseguire "con
nuovo slancio il processo di dialogo guidato dall'Ue" con
l'obiettivo si giungere ad "un accordo giuridicamente vincolante
sulla normalizzazione globale delle loro relazioni". Un elemento
chiave dell'intesa riguarda infine l'attuazione. Sul punto le
parti hanno accettato d'istituire "un comitato misto, presieduto
dall'Ue, per monitorare l'attuazione" dell'accordo, fermo
restando "l'obbligo di attuare tutti gli accordi di dialogo
passati, che rimangono validi e vincolanti". (ANSA).
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Relazioni Serbia-Kosovo, cosa prevede l'accordo Ue
Anni di negoziati, poi l'impegno di Francia, Germania e Italia