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Tajani, foibe e esodo furono veri propri atti pulizia etnica

'Ricordare doveroso ma non significa riaprire antichi conflitti'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 09 FEB - "La vicenda dolorosa delle foibe, e il conseguente esodo forzato istriano e giuliano-dalmata, furono veri e propri atti di pulizia etnica". Lo afferma il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani nella cerimonia al Quirinale per il Giorno del Ricordo.
    "In quei mesi - sostiene Tajani - alla fine di un tragico conflitto, il più deteriore nazionalismo e l'ideologia totalitaria si fusero, per scavare un solco sanguinoso fra le popolazioni della sponda orientale dell'Adriatico. Popolazioni che per secoli avevano convissuto, in un equilibrio complesso ma fruttuoso per quelle terre e per quelle genti. Le foibe purtroppo non sono l'unico atto di pulizia etnica che ha funestato i Balcani nel XX secolo. Si può anzi dire che abbiano anticipato altre tragedie, che mezzo secolo dopo avrebbero accompagnato la dissoluzione dell'ex-Jugoslavia. Ma naturalmente questo è il dramma che ci riguarda più da vicino, che ci tocca più dolorosamente".
    Per questo, ricorda il ministro, "il governo Berlusconi nel 2004 decise di istituire il giorno del ricordo il 10 febbraio, come doveroso omaggio alle vittime e come monito perché simili drammi non si ripetano". Ricordare "è un dovere morale, civile, politico, ma - avverte il ministro - non significa in alcun modo riaprire antichi conflitti. I responsabili di quelle stragi sono persone fisiche da tempo scomparse, inquadrate nell'ambito di una forza armata, espressione di uno Stato oggi dissolto - l'Esercito Popolare di liberazione Jugoslavo, guidato dal Maresciallo Tito - ed erano ispirate da un'ideologia sconfitta dalla storia. Gli Stati che hanno preso il posto dell'ex-Jugoslavia non hanno alcuna responsabilità delle violenze di allora". (ANSA).
   

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