Molise

Covid: infodemia e fake news, docente Unimol tra ricercatori

Trabucco Aurilio, fake rappresentano pandemia nascosta

Redazione Ansa

(ANSA) - CAMPOBASSO, 22 DIC - L'attenzione al tema dei vaccini anti Covid-19 ha raggiunto picchi di attenzione e conversazione senza precedenti: tra novembre 2020 e maggio 2021, sono stati analizzati oltre 147 mila contenuti online relativi ai vaccini anti Covid, pari a circa mille contenuti al giorno: tra i contenuti potenzialmente fake relativi ai vaccini Covid-19, uno su due riguarda la pericolosità degli effetti avversi (49,3%). È quanto è emerso in uno studio condotto dalla Fondazione per la Medicina sociale e l'innovazione tecnologica (Mesit). La ricerca si è focalizzata analizzando l'infodemia e il proliferare di fake news sulla Rete in merito alla pandemia da Covid-19 nell'ultimo anno. Il report è stato realizzato in collaborazione con Reputation Manager, con il 'Eehta-Ceis' dell'Università di Roma 'Tor Vergata' e con Marco Trabucco Aurilio, professore di Medicina del lavoro presso il Dipartimento di Medicina e di Scienze della Salute 'Vincenzo Tiberio' dell'Università del Molise. Secondo il documento, in Italia, oltre 909 mila persone seguono pagine, canali o gruppi Facebook e Telegram nei quali si dialoga sul tema vaccini. Oltre la metà di questi (457 mila) segue pagine, canali o gruppi No Vax. Tra marzo e maggio 2021, gli utenti No Vax Covid-19 sono più che raddoppiati (+136%). "Dati che ci dimostrano quanto sia pericoloso e diffuso un altro virus - ha dichiarato Trabucco Aurilio - le fake news, specialmente quando si tratta di salute, contagiano milioni di cittadini attraverso i social e gli strumenti digitali. Una pandemia nascosta - ha aggiunto - che crea danni enormi e che, pur se digitale, ha un costo altissimo in termini di vite umane nel mondo reale. La lotta alla disinformazione, per tale ragione, deve diventare una priorità delle Istituzioni al loro livello più alto. Altri Paesi, in primis gli Stati Uniti - ha concluso - hanno messo in campo risorse e strumenti operativi di contrasto, in Italia siamo in forte ritardo". (ANSA).
   

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