Molise

Coldiretti Molise, emergenza lupi a livelli non tollerabili

Organizzazione, 'situazione molto più grave di quanto si pensi'

Redazione Ansa

(ANSA) - CAMPOBASSO, 26 LUG - Agricoltori molisani "vessati da un'emergenza che ha raggiunto livelli non più tollerabili". Aniello Ascolese, direttore regionale di Coldiretti Molise, torna a denunciare "la drammaticità della situazione dettata dai danni provocati dalla fauna selvatica" focalizzando l'attenzione sui lupi "e i danni che questa specie sta provocando agli allevamenti".
    "Non bastavano i cinghiali - afferma - in loro supporto arrivano anche i lupi che nel corso del 2020 hanno predato centinaia di capi, in particolare puledri, capi bovini ed ovicaprini. Non è possibile per chi fa allevamento allo stato brado recintare i pascoli, per questo - ricorda - lo scorso maggio, Coldiretti ha chiesto alla Regione di intervenire con una mappatura delle zone, classificandole in relazione al tasso di rischio effettivo. Questo per modulare diversamente le misure di prevenzione e distinguere all'interno della specie i veri lupi, dagli ibridi. Nel primo caso gli animali andranno sicuramente protetti, nel secondo sarà necessario mettere in campo un piano di prelievi, anche a salvaguardia della specie".
    "E' necessario e urgente - avverte il delegato confederale - Giuseppe Spinelli - intervenire su una questione che se non gestita, renderà impossibile l'allevamento allo stato brado. La situazione - spiega - è molto più grave di quanto non si pensi.
    L'incapacità di assicurare un equilibrio tra la presenza delle aziende e quella della fauna selvatica, ormai fuori controllo, rischia seriamente di determinare uno stravolgimento degli habitat naturali e l'abbandono delle aree interne e montane, con evidenti effetti sull'assetto idrogeologico del territorio che andrebbero a ripercuotersi sull'intera collettività, tanto più considerando i sempre più evidenti sfasamenti climatici. Il limite - conclude - sta per essere superato e questo non possiamo permettercelo". (ANSA).
   

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