(ANSA) - CAMPOBASSO, 6 DIC - Il racconto fatto a Paolo Morettini
da un cittadino ha svelato il 'segreto' della maschera d'argilla
di vico S. Bartolomeo. La sua funzione, due secoli fa,
consisteva nella raccolta delle acque piovane che venivano
incanalate in una cisterna ubicata all'interno del fabbricato
per ottenere una preziosa riserva di acqua anziché provvedere al
rifornimento recandosi presso le numerose fontane presenti nel
borgo antico. "Una eccezionale invenzione per il riciclo
dell'acqua - osserva Morettini - che altrimenti si sarebbe
dispersa". Meccanismo semplice: la maschera era un raccordo del
discendente proveniente dal tetto, innescato per metà sulla
testa e per metà collegato al 'nasone' per la fuoruscita
dell'eccedenza d'acqua della cisterna. "All'interno
dell'edificio - prosegue - è visibile il tubo collegato ad una
vaschetta posta alla fine della canalina proveniente dal
mascherone che scaricava nel pozzo-cisterna, facilmente
ostruibile con un ghigliottina o altro sistema che evitava
l'ingresso dell'acqua".
Svelato segreto maschera d'argilla
Era sistema per raccogliere e conservare acqua piovana