Molise

Zuccherificio: Frattura,colpe non nostre

Tensione in aula, delegazione lo contesta, lui si difende

Redazione Ansa

(ANSA) - CAMPOBASSO, 18 OTT - Parole pesanti, voci che si alzano nervose e qualche insulto: la rabbia dei lavoratori dello Zuccherificio del Molise, presenti alla seduta monotematica destinata all'azienda bieticolosaccarifera di Termoli, si fa più rumorosa quando a prendere la parola è il presidente della Regione. Frattura accenna l'intervento ed è subito scontro. Uno scontro che vede però anche il governatore reagire. Diretta la difesa dell'attuale capo della giunta: "Non siamo noi i responsabili del fallimento".

L'intenzione del presidente è di arrivare a una determinazione del consiglio regionale nella quale indicare impegni e passi concreti per garantire ai 70 lavoratori dello Zuccherificio forme di accompagnamento in attesa della possibile ricollocazione sul mercato del lavoro. Prima di manifestarla, però, Frattura, ricostruisce le cose in risposta a un clima piuttosto teso. "La Regione non ha nessun titolo per intervenire: se dobbiamo raccontarci altro, facciamolo pure, ma questa è la verità". Il governatore parte da qui per ricordare che lo Zuccherificio è vincolato a una lunghissima procedura fallimentare, giunta alla sua tredicesima asta, anche questa andata deserta. "Per il rilancio imprenditoriale - prosegue - o interviene un acquirente che finora non c'è stato o si procede con lo spacchettamento di tutto, ma non possiamo immaginare che per la terza volta la Regione subentri in un acquisto che tutti sappiamo è stato, è e sarà fallimentare". Per Frattura conta adesso "dare riscontro, impegno e tempi ai 70 lavoratori dell'azienda di Termoli" in termini di individuazione dei possibili percorsi previsti dalla legge per una loro ricollocazione. In linea con le organizzazioni sindacali nazionali che hanno sottoscritto un documento diffuso in Consiglio per la variazione di destinazione d'uso dell'area in cui insiste lo stabilimento, il presidente apre alla necessità di valutare la giusta, se possibile, riconversione agricola "la barbabietola, lo abbiamo visto, è antieconomica", rimarca.

Tra gli strumenti a disposizione ci sono quelli derivanti dall'area di crisi non complessa, "ma è chiaro - ammette Frattura - che non coincidono per i tempi di realizzazione con le necessità e le aspettative dei lavoratori dello Zuccherificio. Ed è qui che chiedo all'aula di collaborare, su questo tema, per definire insieme il percorso che garantisca forme di sostegno. Lo facciamo noi che non abbiamo avuto nessuna responsabilità in questa lunga vicenda di fallimenti". Alla fine della discussione, dopo una sospensione dei lavori, c'è il documento che impegna Frattura e la giunta ad attivare ogni iniziativa utile alla risoluzione della vertenza attraverso gli strumenti di legge di politiche attive del lavoro, attraverso l'accesso ai fondi europei, nazionali e regionali, al Pon e al Por, nonché agli strumenti previsti dal riconoscimento di area di crisi non complessa e ogni eventuale misura nazionale regionale e locale. (ANSA).

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