(ANSA) - BARI, 27 GIU - Il consiglio regionale pugliese
dell'associazione nazionale Italia Nostra contesta la decisione
del Consiglio dei ministri di impugnare la legge regionale che
prevede il divieto di pesca dei ricci di mare per tre anni.
"Si tratta di motivazioni preoccupanti - sostiene la
professoressa Raffaella Cassano, presidente regionale di Italia
Nostra - che ostacolano l'attuazione di una legge volta alla
tutela della fauna marina, e segnatamente a impedire, sia pur in
via temporanea, la pesca continua e aggressiva dei ricci di
mare, e scongiurare quindi l'estinzione della specie e la
desertificazione dei fondali".
La legge, a firma del consigliere regionale Paolo Pagliaro, è
stata impugnata con delibera del Consiglio dei ministri del 15
giugno scorso, perchè secondo quanto riferito da Italia Nostra
citando l'atto del governo, "eccede dalle competenze regionali
ed è quindi censurabile" in quanto "risulta violare la
competenza esclusiva dello Stato in materia di 'tutela
dell'ambiente, dell'ecosistema e dei beni culturali'.
"Consentire la raccolta di ricci di piccole dimensioni, come
purtroppo avviene, appare d'altronde illogico - aggiunge
Raffaella Cassano - anche sul piano commerciale, dal momento che
questi non sono vendibili né presentabili sulle tavole". "Il
fermo biologico di tre anni previsto dalla legge - conclude -
rappresenta una maniera efficace per consentire la crescita e il
ripopolamento del riccio; siamo quindi contrari a un
provvedimento di impugnazione che impedisca l'attuazione della
norma in tutta la sua utilità". (ANSA).
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Italia Nostra, errore impugnare legge Puglia su stop pesca ricci
Associazione contesta la scelta del governo