(ANSA) - ANCONA, 29 SET - È di circa 1,5 milioni il conto che
l'emergenza coronavirus porta alle Marche dell'agroalimentare.
Il dato è riferito al secondo trimestre 2020 quello, in pratica,
dei mesi del lockdown, confrontato con lo stesso periodo
dell'anno scorso. Le performance peggiori riguardano il sud
della regione: nelle province di Fermo e Ascoli i settori
dell'agricoltura, della pesca e il manifatturiero agroalimentare
hanno perso rispettivamente il 25% e il 20% del valore, secondo
un'analisi di Coldiretti su dati Istat. In pratica il Covid ha
azzerato un anno che poteva essere potenzialmente ottimo dal
punto di vista degli scambi con l'estero. L'olio extravergine di
oliva, ad esempio, segna tra gennaio e giugno un calo del 25%
rispetto allo stesso periodo del 2019. Segno negativo anche per
il vino, settore trainante dell'export, che perde il 2,2% nel
semestre e l'ortofrutta lavorato e conservato (- 13%). "Le
difficoltà degli scambi con l'estero durante il lockdown -
commenta Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche
- hanno da subito compromesso l'economia delle aziende agricole
che si sono ritrovate con i magazzini colmi di merce invenduta,
anche per via del blocco delle attività commerciali e di
ristorazione, o con l'impossibilità di portare a termine i
processi di produzione e trasformazione. Per questo motivo come
Coldiretti Marche ci siamo da subito impegnati per l'attivazione
di bandi regionali con lo scopo di dare un ristoro economico a
tutte le imprese del settore che hanno potuto beneficiarne in
aggiunta alle misure del governo nazionale". Sempre in tema di
scambi con l'estero Coldiretti ha recentemente espresso" estrema
soddisfazione" per la caduta del "segreto di Stato" sui cibi
stranieri che arrivano in Italia, "risultato storico ottenuto
nel decreto Semplificazioni, convertito in legge dopo
l'approvazione di Camera e Senato". "Finalmente - spiegano da
Coldiretti - sarà possibile conoscere il nome delle aziende che
importano gli alimenti dall'estero dai quali dipende ben l'84%
degli allarmi sanitari scattati in Italia nel 2019. Nel
provvedimento è inserita una norma fortemente sostenuta dalla
Coldiretti che finalmente assicura la massima trasparenza sui
flussi agroalimentari. Il decreto - sottolinea la Coldiretti -
prevede che il Ministero della Salute renda disponibili, ogni
sei mesi, attraverso la pubblicazione sul sito internet nella
sezione 'Amministrazione trasparente' tutti i dati relativi ad
alimenti, mangimi e animali destinati al consumo in arrivo dalla
Unione e dai Paesi extracomunitari. Inoltre saranno resi noti
anche i dati identificativi degli operatori che abbiano
effettuato le operazioni di entrata, uscita e deposito dei
suddetti prodotti". (ANSA).
Coldiretti, -1,5 mln export Marche per lockdown
Gardoni, vanificato anno potenzialmente ottimo