Regioni

Festival Hearth, terra è casa delle case

Ad Arcevia confronto tra religioni cattolica, ebraica, musulmana

Redazione Ansa

L'ambiente ha un valore fondamentale per le tre religioni monoteistiche, cattolica, ebraica, musulmana. Lo ha ricordato la tavola rotonda "La religione della terra" che si è svolta al Festival Hearth di Piticchio di Arcevia (Ancona), organizzato dall'associazione Amici di Piticchio e dalla cooperativa di agricoltura biologica La Terra e il Cielo.
    Un confronto sul rapporto persona-natura, spiega una nota, ispirato dalla "Laudato sì" di Papa Francesco e dalla necessità di rispettare, tutti insieme, questa casa comune. Un tema quanto mai di attualità di fronte alla volontà degli Stati Uniti di uscire dall'accordo di Parigi sul clima. L'enciclica, ha spiegato monsignor Francesco Manenti, vescovo di Senigallia, parla di "proteggere, preservare, conservare, custodire, di come ci si rapporta alla natura e ai beni che essa offre. La cura del Creato non come oggetto ma, appunto, come casa comune che Dio affida all'uomo. Questa è una cosa che ci riguarda tutti, dobbiamo imparare ad abitare bene questa casa, in una relazione fra di noi che garantisce la nostra umanità". "Laudato sì", ha aggiunto la teologa Rosanna Virgili "non è propriamente un'enciclica verde, com'è stata anche definita, ma un grande concerto che ruota intorno ai fondamenti della bellezza, dell'urgenza, dobbiamo cioè renderci conto delle gravi ferite che stiamo facendo all'ambiente, del dialogo, per collaborare tutti a mantenere questa casa comune". Ahronee Nahmiel, maestro del culto della Comunità ebraica di Ancona, ha sottolineato come, sulla base dei testi sacri, "sia necessario riflettere sul proprio comportamento, che è quello può provocare danno alla natura. Non esistono montagna, terra o mare assassini, ma esistono le azioni della persona, con le sue conseguenze.
    Bisogna, perciò, essere molto consapevoli nel meritare questo dono di Dio". La giornalista siriana Asmae Dachan ha citato le vittime di Londra e degli attentati nel mondo, sottolineando come "non esiste un Dio che approvi le uccisioni di innocenti nel nome di Allah". Per l'Islam, "esiste una comunione che ci rende abitanti di questo pianeta e per la quale ognuno di noi ha una grande responsabilità''. Di "luogo di accoglienza" ha parlato il sindaco di Arcevia Andrea Bomprezzi: "non ci muoviamo nella logica dei muri ma dell'apertura''.(ANSA).
   

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