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Alimentare,151 mln export Marche,-17 mln

Cna-Cgia, Calo imputabile a prodotti per alimentazione animale

Redazione Ansa

(ANSA) - ANCONA, 21 MAG - Prosciutto di Carpegna, Casciotta di Urbino, formaggio di Fossa di Sogliano, olio extravergine di oliva di Cartoceto, lenticchia di Castelluccio, maccheroncini di Campofilone, oliva all'ascolana. Sono alcuni dei prodotti Dop e Igp della produzione alimentare marchigiana. Nell'anno dell'Expo, le imprese dell'artigianato alimentare di qualità possono rappresentare un volano fondamentale per l'economia delle Marche. A sostenerlo uno studio dell'Università Politecnica per Trend Marche, l'Osservatorio di Cna e Cgia sulle piccole e medie imprese regionali con meno di 20 addetti. Nelle Marche le imprese dell'artigianato alimentare sono 3.136, il 26,7% del totale delle imprese del settore. Il comparto più consistente è quello della ristorazione e dei cibi da asporto (40,5%), seguito da pasticcerie, panifici e gelaterie artigianali (37,1), pastifici (10,5) e conservazione e lavorazione di prodotti a base di carne (3,3). Nella regione ci sono 6 prodotti Dop e 6 Igp che coinvolgono 186 aziende di cui 123 operanti nella trasformazione di carni fresche (14,1% del totale nazionale). In questa classifica le Marche sono precedute solo da Toscana (23,8) e Campania (15,6). Dall'indagine sono emerse esigenze di innovazione e internazionalizzazione del comparto produttivo per aumentarne la competitività. Forte anche l'esigenza di pesare di più sui mercati esteri attraverso contratti di rete e alleanze tra imprese. Quelle artigiane contribuiscono in maniera determinante all'export dei prodotti alimentari, sia direttamente sia come subfornitrici di imprese committenti esportatrici. Nel 2014 l'export alimentare marchigiano è stato di 150,9 milioni di euro, con un calo di 17,4 milioni rispetto all'anno precedente, imputabile interamente ai prodotti per l'alimentazione animale (-20 milioni di euro) e ai mercati asiatici che hanno registrato un calo di 16,6 milioni di euro.
    L'export alimentare nei Paesi europei lo scorso anno è invece aumentato del 3,1%, con punte del 20% nel Regno Unito, del 15,9% in Germania e del 13,3 in Francia. Positive anche le vendite negli Usa (+5,5). Nelle Marche sono le province di Ancona e Pesaro Urbino che contribuiscono maggiormente all'export di prodotti alimentari, con 44,8 e 43,7 milioni di euro. Seguono Ascoli Piceno (30,2 milioni), Macerata (28,2) e Fermo (4,0).
    Si esportano soprattutto frutta e verdura fresca, congelata e conservata (24,4 milioni), prodotti da forno (19,1 milioni), carne conservata e lavorata (13,4), pesce e crostacei conservati e surgelati (10,4) prodotti latteari e caseari (7,3). Un grosso peso nell'export alimentare marchigiano ce l'hanno anche i prodotti per l'alimentazione degli animali, anche se tra il 2013 e il 2014 si è registrato un crollo da 35,9 a 15,9 milioni di euro. (ANSA).
   

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