Marche

Consigliere Pd, 8 marzo non solo celebrazione, ma anche impegno

Basta maschilismo e patriarcato.C.destra sordo a nostre proposte

Redazione Ansa

(ANSA) - ANCONA, 07 MAR - "L'8 marzo non può essere solo una giornata di celebrazione, ma deve rimanere un momento di impegno e denuncia fino a quando non avremo raggiunto la piena parità di genere e non avremo sconfitto definitivamente la cultura maschilista e patriarcale". Lo scrivono le consigliere regionali del Pd Manuela Bora, Anna Casini e Micaela Vitri in una lettera aperta.
    "Stiamo vivendo una fase cruciale per i diritti delle donne e per la parità di genere - spiegano - ed è importante non smettere di lottare per una società più giusta e inclusiva per tutti. In Italia, così come nelle Marche, sono molte le sfide che ancora dobbiamo superare: difficoltà di accesso nel mercato del lavoro, tutela della maternità, disponibilità di consultori familiari nel caso di disagi psicologici, diritto di trovare un posto al nido e di portare avanti una maternità consapevole. Le disuguaglianze, amplificate dalla pandemia, dalle guerre e dalle crescenti difficoltà economiche - aggiungono le esponenti dem -, sono una ferita aperta nella nostra società ed è nostro dovere intervenire per prevenire che le nuove forme di disparità si consolidino in un futuro difficile da modificare".
    "I continui attacchi che la destra sta muovendo contro i diritti delle donne sono motivo di seria preoccupazione e anche le politiche nelle Marche di Acquaroli non vantano scelte femministe" secondo Bora, Casini e Vitri. "Dalla parità salariale alla lotta contro la violenza di genere, dalla promozione delle pari opportunità alla partecipazione delle donne nella vita politica, economica e sociale, fino alla distribuzione equa dei compiti di cura e alla libertà di scelta della maternità, ribadiamo con forza che è cruciale continuare a sostenere queste cause, uomini e donne insieme. Su tutto questo, e molto altro, la Regione potrebbe intervenire in modo significativo" sottolineano. "Tuttavia, se il presidente Acquaroli decide di nominare una sola donna nella sua Giunta, la risposta è presto data e non dovremmo sorprenderci della completa sordità alle nostre richieste". (ANSA).
   

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