Marche

Congo: Consiglio Marche ricorda Attanasio un mese dopo morte

'Un uomo grande, buono, uomo delle istituzioni e della pace''

Redazione Ansa

   "Un uomo grande, un uomo buono a tutto tondo", ma anche "un organizzatore, un innovatore e uno stratega", "un servitore dello Stato e un uomo delle istituzioni". E' il ricordo, venato di autentica commozione, dell'ambasciatore italiano nella Repubblica Democratica del Congo Luca Attanasio, delineato in una seduta aperta del Consiglio regionale delle Marche, l'unica regione a commemorare, a un mese dalla scomparsa, il diplomatico italiano ucciso in un agguato a Goma insieme al carabiniere Vittorio Iacovacci e all'autista Mustapha Milambo. Un mese fa l'Assemblea aveva osservato un minuto di silenzio per loro. Un omaggio legato anche alla conoscenza personale del vice presidente della Regione Mirco Carloni con Attanasio, tramite l'attuale vice commissario dell'Ambasciata italiana a Kinshasa Saro Castellana.
    E proprio quest'ultimo, collegato in videoconferenza (l'intera seduta si è svolta in via telematica) ha portato una testimonianza toccante su Attanasio, dopo che il presidente dell'Assemblea Dino Latini ne ha ripercorso gli studi e la carriera diplomatica. "Non ricorderò come è morto, ma come ha vissuto" ha detto Castellana, che ne ha descritto "il puntiglio e la straordinaria professionalità", ma anche la "carica positiva, il sorriso, lo stesso di quando usciva di casa dopo avere abbracciato la moglie e le figlie e che portava in ufficio, negli eventi pubblici e nelle riunioni internazionali".
    E poi l'ambasciatore che oltre alla sua professione, si dedicava al volontariato con la ong 'Mamma Sofia', fondata insieme alla moglie, "in cui ha messo tanta passione e tanti fondi propri" per portare sostegno alle popolazioni locali "non sotto forma di sostentamento ma di sviluppo" . E ancora le visite, quando era libero, ad altre associazioni, "dove, in jeans e maglietta, giocava con i bambini e e accudiva gli anziani". "Era un simbolo della nostra migliore diplomazia - ha ricordato Castellana - voleva portare la pace in un territorio dilaniato dalla violenza, tra lotte tribali e contese feroci per accaparrarsi le ricchezze del Congo, mi piace ricordarlo come un servitore dello Stato e un portatore di pace". Il vice presidente della Regione Marche Carloni ha ricordato gli occhi dell'ambasciatore Attanasio, "che si illuminavano quando parlava del Congo e dell'Africa, ma anche "quella lucidità e rara serenità d'animo che rende la vita degna di essere vissuta". "Il nostro pensiero oggi è con le figlie, i genitori, la moglie - ha concluso -. La sua eredità non sarà dispersa". (ANSA).
   

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