Marche

Regioni: Marche, via libera programmazione Fse Plus 2021-2027

296 mln più 50 mln complementare. No a odg, Pd esce da aula

Redazione Ansa

(ANSA) - ANCONA, 08 NOV - Il Consiglio regionale Marche ha approvato d'urgenza, a maggioranza (17 a favore; 3 astenuti), l'atto amministrativo che definisce l'impiego del Fondo sociale europeo, Fse plus 2021-2027 per occupazione, istruzione e formazione, inclusione sociale e giovani. Alla votazione non ha partecipato il Gruppo del Pd, uscito dall'aula, dopo la bocciature a maggioranza di un ordine del giorno presentato dai dem e sottoscritto anche dai consiglieri Marta Ruggeri (M5s) e Luca Santarelli (Rinasci Marche). Introdotto dai relatori, Andrea Putzu (FdI), per la maggioranza, e Manuela Bora (Pd), per la minoranza, l'atto di programmazione riguarda l'impiego delle risorse stanziate da Ue (50%), Stato (35%), Regione (15%) per il Fse plus, approvato con decisione della Commissione europea il 12 ottobre. Nel settennio la programmazione potrà contare su una dotazione di 296 milioni di euro, a cui si aggiunge un programma complementare cofinanziato dallo Stato con dotazione di circa 50 milioni. Priorità d'intervento sono: Asse 1 Occupazione, Asse 2 Istruzione e Formazione, Asse 3 Inclusione sociale e Asse 4 Giovani.
    Putzu ha ricordato gli asset fondamentali individuati nella versione definitiva del nuovo programma regionale Fse Plus Marche, arrivato dopo l'approvazione da parte della Commissione europea con la Decisione del 12 ottobre 2022: "sostenere l'occupazione, anche quella giovanile; modernizzazione dei servizi per la ricerca di un posto di lavoro; promuovere la parità di genere; migliorare la qualità dell'istruzione e della formazione; rafforzare l'apprendimento permanente; sostenere l'inclusione attiva e l'accesso ai servizi sociali di soggetti appartenenti a categorie fragili; promuovere interventi contro la dispersione scolastica e la realizzazione di percorsi per promuovere il completamento dell'istruzione e della formazione.
    Sono gli asset individuati nell'ambito della versione definitiva del nuovo Programma regionale per il Fondo sociale europeo "Fse Plus Marche". "La versione definitiva del Programma Regionale non modifica l'impostazione iniziale rispetto alla destinazione delle risorse relativamente alle priorità e agli obiettivi specifici. - ha spiegato Putzu - Il riparto dei 296 milioni è, come per il precedente periodo di programmazione, del 50% di risorse europee, 35 % di risorse statali e 15% di risorse regionali. Pertanto, restano invariati gli stanziamenti di 67,5 milioni di euro destinati agli interventi di sostegno all'occupazione e alla creazione d'impresa, di 20 milioni di euro per la modernizzazione dei servizi per la ricerca di un posto di lavoro, e di 17 milioni di euro per la promozione della parità di genere"; "sono 28 i milioni di euro destinati agli interventi per migliorare la qualità dell'istruzione e della formazione, ai quali si aggiungono 16 milioni di euro per l'apprendimento permanente.
    Allo stesso modo, sono confermati 35 milioni di euro per il sostegno alla inclusione attiva e 56 milioni di euro per migliorare l'accesso ai servizi sociali di soggetti appartenenti a categorie fragili. Confermati - ha proseguito il relatore di maggioranza - anche 10 milioni di euro per promuovere politiche attive di sostegno all'occupazione giovanile e 34 milioni di euro per interventi contro la dispersione scolastica e la realizzazione di percorsi per promuovere il completamento dell'istruzione e della formazione. Occorre, ora, far presto nell'emanazione degli specifici bandi, con i quali l'attuazione del Programma regionale entrerà a pieno regime, particolarmente attesi dal tessuto economico e produttivo della nostra Regione, come è stato anche di recente ribadito durante un incontro con i partecipanti al tavolo della moda, nel corso della seduta della seconda Commissione di giovedì scorso 3 novembre".
    A sostegno l'intero gruppo di FdI: "crediamo fermamente che con le misure previste dalla nuova programmazione dei Fondi Europei, le Marche riusciranno ad uscire presto e bene dalle regioni in transizione".(ANSA).
   

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