Marche

Rumiz premiato a Festival AdMed

Migranti: 'occasione per produrre vera leadership Europa'

Redazione Ansa

"L'Europa vive un momento interessantissimo. Spero che questa crisi dei profughi, anziché frammentare l'Europa, produca una vera leadership e va benissimo anche se tedesca perché in effetti i tedeschi sono, in questo momento, fra i più attrezzati ad assumere il comando di questa parte del continente". Così il giornalista e scrittore Paolo Rumiz a margine della consegna del premio Adriatico Mediterraneo, che gli è stato consegnato nell'ambito dell'omonimo Festival che si svolge ad Ancona.
   "Una visione pelagica del mondo e del Mediterraneo che mi ha permesso di capire la complessità di questa realtà, che include anche l'Adriatico, e che dovrebbe essere vissuta anche da chi si occupa di politiche internazionali", così ha raccontato la sua visione dell'Adriatico e del Mediterraneo durante la consegna del premio, ricordando la sua esperienza di isolamento di 22 giorni a Pelagosa e la sua conoscenza delle Marche, ripersorsa con le immagini che vanno dall'arrivo in traghetto da Spalato, all'alba, nel porto di Ancona con il regista Emir Kusturica, alla fine della guerra balcanica, all'incontro con il professor Sergio Anselmi sulle colline di Senigallia, da dove si vedevano le coste dalmate, dai rumori degli Hercules in partenza dall'aeroporto di Falconara Marittima durante il conflitto degli anni '90, al cammino fra Camerino e i Monti della Laga.
   Il premio gli è stato consegnato alla Cittadella di Ancona, ha ricordato il direttore del festival AdMed, Giovanni Seneca, per aver "diffuso la conoscenza di tradizioni, valori e caratteristiche di tante comunità visitate in un continuo peregrinare, evidenziandone i contrasti e anche gli approdi culturali ed etici per un mondo migliore". Un premio collegato all'Iniziativa Adriatico Ionica, prima, "che ha avuto il valore di far mettere attorno a un tavolo anche gli Stati che uscivano dal conflitto, e alla Macroregione Adriatico Ionica", ha ricordato l'ambasciatore Fabio Pigliapoco. Un valore condiviso dall'ambasciatore croato in Italia, Damir Grubiša, che ha affermato che "questo si è trasformato da un mare conteso a un mare che ci accomuna" in cui la Croazia "ha un ruolo attivo nella Ue e nella Mrai, che ci ha aiutato a creare un ponte anche verso i nostri vicini con cui avevamo difficoltà". La Macroregione, ha sottolineato il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, "è un grande progetto che prima che di essere economico deve occuparsi delle relazioni fra le persone. Un progetto con cui conservare un patrimonio prezioso e aprirsi a nuove importanti opportunità anche per costruire un'Europa dei popoli e dei cittadini". Per il presidente dell'Autorità portuale, Rodolfo Giampieri, "essere nella Mrai ha il valore di mettersi in discussione e di affrontare i cambiamenti. E per parlare di Europa occorre oggi farlo in maniera innovativa e accogliente". Il presidente della Camera di Commercio, Giorgio Cataldi, ha sottolineato "l'importanza di valorizzare le potenzialità ancora inespresse dei Paesi della Mrai" mentre l'assessore comunale alla Cultura, Paolo Marasca, ha parlato del "valore del festival Adriatico Mediterraneo in cui i popoli si incontrano attraverso la musica e nel coraggio di affrontare temi importanti con spiriti critici". 

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