Marche

Ascoli celebra 80 anni Confindustria, sempre spazio per le idee

Ferraioli ricorda i pionieri e incoraggia i giovani ad agire

Redazione Ansa

(ANSA) - ANCONA, 17 APR - "Siamo qui per raccontare a coloro che raccoglieranno il nostro testimone, chi eravamo, chi siamo ma, cosa ben più importante, chi saremo. Perché una società, un mondo che pensa che il meglio sia stato già espresso in un'epoca passata, è perdente già in partenza". Così il presidente di Confindustria Ascoli Piceno Simone Ferraioli al Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno per la celebrazione degli 80 anni dell'Associazione degli industriali con un evento sul tema "Il futuro è già qui".
    Nel suo intervento, Ferraioli ha fatto leva sull'orgoglio che le capacità imprenditoriali locali dovrebbero generare nelle nuove generazioni. "Nel territorio di Ascoli Piceno - ha osservato - erano attivi 50 stabilimenti bacologici, che realizzavano il 30% dell'intera produzione nazionale di seme bachi. Nel periodo dello sfarfallamento, l'industria del seme bachi dava lavoro a circa 5mila operai". Un'intraprendenza testimoniata da nomi che hanno fatto grande il Piceno quando l'Italia era alla vigilia della seconda rivoluzione industriale.
    Benito Mari, primo presidente di Confindustria Ascoli Piceno e suo fondatore nel 1944, che ha, insieme al padre Erasmo Mari ed altri grandi personaggi dell'epoca, il merito di aver introdotto importanti innovazioni nella produzione dei bachi da seta (a loro dedicato un breve cortometraggio con una ricostruzione storica dell'epoca). E ancora Giuseppe Sacconi, Giuseppe Maria Matricardi, Francesco Tavoletti, Silviano Meletti, Augusto Vittorio Vecchi, nomi che oggi sono memoria troppo spesso dimenticata e rilegata a strade o piazze.
    "I nostri pionieri - ha aggiunto il presidente di Confindustria di Ascoli Piceno - erano giovani in un mondo di giovani, in espansione demografica, nonostante tanti fossero stati persi a causa della guerra e tanti se ne andassero verso il nuovo mondo o l'Europa più ricca. L'età media picena a fine guerra era di 28 anni, oggi purtroppo è esattamente pari a quella del sottoscritto, ovvero 48".
    In conclusione l'invito di Ferraioli ai giovani: "non date mai retta a chi vi dice che ormai il mondo è saturo, che è stato già tutto pensato e inventato, perché nel mondo ci sono e ci saranno sempre spazi, soprattutto per le idee". (ANSA).
   

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