Marche

Giorno Ricordo: 'oggi più che mai non dimenticare il passato'

Presidente Consiglio Marche, brutale violazione della libertà

Redazione Ansa

(ANSA) - ANCONA, 07 FEB - "Oggi più che mai siamo chiamati a non dimenticare il passato". L'intervento del presidente del Consiglio regionale delle Marche Dino Latini ha aperto la seduta aperta dedicata al Giorno del Ricordo, in memoria delle vittime delle foibe, dell'esodo degli istriani, fiumani e dalmati e della complessa vicenda del confine orientale. Sono intervenuti anche gli studenti degli istituti comprensivi "Paladini" di Treia (Macerata) e "Betti" Fermo, secondarie di primo grado, per esporre i loro elaborati partecipanti al Concorso nazionale del Ministero dell'Istruzione e del Merito "10 febbraio". I ragazzi del "Betti" (2/o premio) verranno premiati dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Quirinale il 9 febbraio. In avvio di Consiglio le esibizioni dei violinisti Marco Santini, Valentino Alessandrini e dell'organista Ivano Giampieri.
    "Una tragedia nazionale, testimonianza della brutale violazione dei principi di libertà, - ha detto Latini - del rispetto dei diritti umani e dell'autodeterminazione dei popoli.
    Una pagina della storia che l'Italia unita condanna senza riserva alcuna". Il presidente si è rivolto soprattutto ai giovani, sottolineando come tutte le iniziative messe in campo siano "preziose occasioni per riflettere su un passato che alcuni vorrebbero coprire, nascondere, mettere da parte e che invece siamo, oggi più che mai, chiamati a ricordare, volgendo non solo lo sguardo, ma anche il nostro cuore, al presente e ai tanti genocidi della storia e al pericolo attuale e concreto di un'escalation di odio incontrollato".
    Per contrastare questo stato di cose, ha osservato il presidente, occorre partire "dalle piccole azioni concrete di tutti i giorni, che richiedono tolleranza, rispetto e accettazione. A scuola, in famiglia, con i colleghi, con gli amici, quando si fa sport. In qualunque nostra attività dovremo sempre confrontarci con l'altro - ha concluso Latini - scegliendo il rispetto e non l'affronto, l'accettazione e non l'emarginazione. Lo dobbiamo insegnare ai nostri ragazzi".
    (ANSA).
   

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