Marche

Giorno Memoria: messaggio di Dino Latini rivolto ai giovani

Consiglio Marche: "il mondo ha bisogno di ricordare le atrocità"

Redazione Ansa

(ANSA) - ANCONA, 30 GEN - A loro che "sono il futuro delle nostre comunità, della regione, del Paese, dell'Europa, di un mondo che oggi più che mai ha bisogno di ricordare e testimoniare le atrocità subite nel corso del secondo conflitto mondiale da un popolo senza colpe, vittima di una violenza e di una brutalità inimmaginabili". Il presidente del Consiglio regionale delle Marche Dino Latini ha rivolto il suo messaggio soprattutto ai giovani, avviando la seduta aperta dedicata al "Giorno della Memoria".
    Latini ha fatto riferimento all'inasprirsi del conflitto in Medio Oriente e alla recrudescenza dell'antisemitismo anche in Europa. "Una spirale di nuova violenza e odio ingiustificati - ha sottolineato - che ha tutte le caratteristiche di quelli già visti in passato, che abbiamo solennemente promesso, noi e i nostri predecessori, di non ripetere più". Secondo il presidente, la risposta più giusta "è da ricercare proprio in voi giovani, nella vostra maggiore sensibilità, nella vostra capacità di apprendere e, dunque, nel potenziamento dell'istruzione, della formazione, della cultura del ricordo e di tutte le iniziative collegate".
    Latini ha anche parlato del progetto Sion, fatto proprio dall'Ufficio di presidenza del Consiglio regionale, che ricomprende l'opera scultorea, realizzata dall'artista Massimo Vitangeli, inaugurata presso la "Casa della Memoria" di Servigliano.
    "Un progetto - ha aggiunto - che nasce proprio come iniziativa di promozione della memoria e di sensibilizzazione delle nuove generazioni. Rientra appieno nel compito, di noi adulti, delle istituzioni, della politica, e parallelamente della scuola e delle associazioni, fornirvi gli strumenti per conoscere, per imparare, per ricordare, rendendovi parte attiva e consapevole. Ancor prima dobbiamo fornirvi il giusto esempio, che è quello del rispetto, dell'inclusione, della concordia".
    Senza tutti questi valori, ecco la conclusione del Presidente, "saremmo schiavi dell'odio, della discriminazione, delle diseguaglianze e non possiamo permettere che accada.
    Preserviamo la nostra libertà e gli stessi valori democratici.
    Con l'istruzione, la cultura e l'educazione al rispetto di tutti". (ANSA).
   

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