Marche

Biesse: nel 2022 ricavi netti record, 822,4 mln (+10,8%)

Scende utile netto per azienda Pesaro, 30,3 mln (34,2 mln 2021)

Redazione Ansa

(ANSA) - PESARO, 15 MAR - Ricavi netti consolidati record nel 2022, approvati dal Cda con il bilancio al 31 dicembre, per Biesse, multinazionale di Pesaro leader nella tecnologia per la lavorazione di legno, vetro, pietra, plastica e metallo, quotata al segmento Star di Borsa Italiana: i ricavi netti sono ammontati a 822,4 milioni +10,8% rispetto al 2021, con un portafoglio ordini che sostiene il 2023.
    In crescita anche Ebitda 90,6 milioni di euro (+13,7% rispetto al 2021), Ebit dopo eventi non ricorrenti 50,7 milioni di euro (45,7 milioni di euro nel 2021), mentre cala l'utile netto 30,3 milioni di euro (34,2 milioni di euro nel 2021).
    Positiva anche la posizione finanziaria netta di Gruppo: 116,6 milioni di euro. A fine 2022 il portafoglio ordini ammontava a 384,7 milioni di euro (+1,7% rispetto alla stessa data 2021 e +81,4% rispetto alla stessa data 2020).
    Alla luce dei positivi risultati economico-finanziari conseguiti, il CdA proporrà all'Assemblea dei soci convocata per il prossimo 26 aprile, il pagamento di un dividendo lordo di euro 0,33 per azione a valere sull'utile dell'esercizio per euro 9.042.855,69 complessivi. "I risultati raggiunti durante lo scorso anno - commenta il Cfo di Gruppo Pierre La Tour - testimoniano come Biesse abbia beneficiato appieno della domanda mondiale di beni strumentali chiudendo il 2022 con volumi che rappresentano il massimo storico, e performances nettamente migliorative rispetto alle previsioni del Piano Strategico".
    Per il 2023 "è quantomai necessario per il futuro adottare un profilo prudente, alla luce delle persistenti incertezze sullo scenario internazionale, caratterizzato da imprevedibili avvenimenti in grado di minare i presupposti di una ripresa dei mercati ancora fragile. A complicare la previsione di rallentamento della domanda, - conclude il manager - il perdurare di politiche monetarie restrittive che si manifestano sui tassi di interesse, e il venir meno di incentivi governativi che hanno stimolato la domanda del mercato domestico negli ultimi anni". (ANSA).
   

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