Marche

L'Archivio comunale di Ancona torna alla città

Lavoro di ricognizione e mappatura con Soprintendenza e Comune

Redazione Ansa

(ANSA) - ANCONA, 06 FEB - Al termine di un intervento di ricognizione e mappatura dei depositi d'archivio che si è svolto nell'autunno scorso e che ha visto impegnati 4 tecnici specializzati della società cooperativa Ebla, è stato restituito alla città di Ancona il suo archivio comunale, l'archivio di deposito principale situato a Collemarino, e altri depositi ospitati all'interno del palazzo comunale. Una superficie di 3.000 metri lineari, all'interno della quale, man mano che i locali venivano riqualificati, sono stati spostati 10mila faldoni per un totale di circa 20mila tra registri, documenti, buste e scatole. Un lavoro immane che ha portato alla ridefinizione e riorganizzazione del materiale in ordine cronologico - scartando 4.000 faldoni - per serie archivistiche mantenendo distinzione tra archivio storico fino al 1980 e archivio di deposito, con la produzione, per ciascuna sezione di un file topografico. L'intervento si colloca nell'ambito di un rapporto di sinergia tra Soprintendenza archivistica e bibliografica delle Marche e il Comune di Ancona per il raggiungimento di un obiettivo comune: restituire alla cittadinanza un archivio comunale ordinato e accessibile. In questo solco si è collocato l'intervento concluso a fine anno, finanziato e realizzato nel corso del 2022 dal Ministero della Cultura, Direzione Generale Archivi, per il tramite della Soprintendenza archivistica e bibliografica delle Marche, in virtù del quale il Comune di Ancona ha indetto un concorso per assumere funzionari archivisti-bibliotecari, in modo da pianificare la gestione dell'archivio comunale. Le istituzioni, Soprintendenza e Comune, stanno da tempo valutando la possibilità di fruizione dei finanziamenti legati al Pnrr, che contempla tra gli obiettivi la promozione alla transizione digitale in ambito pubblico e privato, affinché il cittadino sia facilitato. (ANSA).
   

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