Marche

Pg, nelle Marche crescono reati commessi da minorenni

Troppe violenze di genere, incidenti stradali e sul lavoro

Redazione Ansa

(ANSA) - ANCONA, 27 GEN - Troppi femminicidi, casi di violenza sessuale e di genere, troppi morti sulle strade e infortuni sul lavoro anche mortali, mentre aumentano i reati, anche gravi, commessi da minorenni. E' il quadro delineato dal nuovo procuratore generale presso la Corte di Appello di Ancona Roberto Rossi, in una nota diramata alla vigilia dell'inaugurazione dell'anno giudiziario, che si tiene domani ad Ancona. Per i reati di genere Rossi parla di numeri "insopportabilmente elevati per un Paese che voglia definirsi civilmente e culturalmente avanzato", nonostante l'impegno di magistratura e forze dell'ordine. Ma è "notevole" anche il numero di decessi dovuti a violazioni delle norme sulla circolazione stradale, "ben 82" nel 2022 e "non si riesce a ridurre" il numero di infortuni sul lavoro, compresi quelli mortali, che richiederebbe un grande lavoro di prevenzione.
    "Cospicuo" l'aumento dei reati commessi da minorenni: un caso di omicidio volontario, 57 rapine, 18 estorsioni e 28 reati contro la libertà sessuale, nonché reati di pedofilia e pedopornografia, che restituiscono "un quadro inquietante del disagio giovanile". "Massima attenzione" rileva il pg, sul rischio di infiltrazioni sul territorio ad opera di associazioni criminali di stampo mafioso. Da indagini condotte è risultata la presenza di soggetti collegati ad associazioni di questo tipo e questo, unito ai cospicui finanziamenti legati al Pnrr, alla ricostruzione post sisma e alla messa in sicurezza dei territorio colpiti dall'alluvione, porta a ritenere significativo il rischio di infiltrazione legate alla criminalità organizzata. Rossi sottolinea anche l'importanza dei reati ambientali, "strumento non secondario" per evitare "danni e dissesti che possono avere "tragiche conseguenze" come è successo nelle Marche a settembre. Sul versante degli aspetti positivi, il pg elenca la situazione carceraria ("soddisfacente") e la riduzione della durata media dei procedimenti penali nella fase delle indagini preliminari, con una riduzione del carico di arretrato. Risultato positivo, quest'ultimo, grazie "all'impegno dei magistrati e dei capi degli uffici" che però rischia di essere vanificato dalle "ormai croniche carenze di personale amministrativo". (ANSA).
   

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