Marche

Boa oceanografica "Fortunae" al largo di Fano per studio mare

Per ricercatori Fano Marine Center dati monitoraggio tempo reale

Redazione Ansa

(ANSA) - FANO, 02 DIC - Un'isola in miniatura in grado di fornire dati in tempo reale sull'ambiente marino. E' stata posizionata al largo di Fano stamattina da una equipe di studiosi e tecnici del Dipartimento di Scienze della Vita e dell'Ambiente dell'Università Politecnica delle Marche e dell'Istituto Irbim-Crn, la boa Fortunae. Grazie a filmati e alle immagini acquisite dalla boa oceanografica i ricercatori del Fano Marine Center, centro nato dalla collaborazione delle Università di Bologna, Carlo Bo di Urbino, Politecnica delle Marche, Cnr, Stazione Zoologica Anton Dorhn e Comune di Fano, potranno avere un sistema di monitoraggio che fornirà parametri ambientali fondamentali per lo studio del mare.
    La boa è un esempio unico di laboratorio marino d'altura: è posizionata a 2 miglia dalla costa, è lunga circa 6 m, di cui 2,5 immersi e ha un peso a terra di circa una tonnellata. E' un laboratorio autonomo, che trae energia dal sole e comunica con il mondo esterno utilizzando un router cellulare.
    Equipaggiata con un set di sensori meteorologici organizzati come una stazione meteo, permette di ottenere osservazioni meteo proprio in mare dove in genere c'è una minor copertura osservativa. La sensoristica immersa, consente di ottenere misure di temperatura, salinità e ossigeno, più altri parametri fondamentali per il monitoraggio dello stato del mare. Infine, la boa è dotata di un sensore per la misura del moto ondoso. I dati saranno disponibili in tempo quasi-reale, utilizzabili sia per scopi scientifici che per chiunque svolga attività in mare.
    La boa di Fano contribuirà a integrare una rete di monitoraggio dei parametri marini, collocandosi tra altre due boe posizionate (a Nord al largo di Rimini, a sud al largo di Senigallia); vi è una terza ancorata al largo di Porto Recanati, come la boa di Senigallia, gestita da Irbim-Crn di Ancona. Con la strumentazione potranno essere elaborate serie storiche utili ai ricercatori per comprendere come varia lo stato di salute del mare Adriatico, in relazione ai cambiamenti climatici; i dati saranno utilizzati per migliorare i risultati dei modelli numerici utilizzati al fine di rappresentare impatti futuri che le attività antropiche hanno sull'ambiente marino. (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it