Marche

Giorno Memoria: Anpi, niente Pietre d'inciampo con destra al Governo Marche

Apposte dal 2017 al 2020. Presidente Latini, altre iniziative

Redazione Ansa

   Con "la destra al governo della Regione Marche" non sono state più apposte le Pietre d'inciampo, installazioni dell'artista tedesco Gunter Demnig "dedicate alla memoria delle vittime del nazismo e del nazifascismo nei campi di concentramento" e apposte dal 2017 al 2020 ad Ancona nell'ambito delle iniziative per il Giorno della Memoria che commemora la Shoah. Lo rileva in una nota l'Anpi provinciale di Ancona. Il presidente del Consiglio regionale Dino Latini, in una dichiarazione alle pagine locali del Carlino Ancona, ha espresso l'intenzione di "includere altre ricorrenze, come ad esempio il Giorno del Ricordo (dedicato alle vittime delle foibe, ndr). Le Pietre d'inciampo sono un'iniziativa lodevole, ma isolate così non hanno troppo senso". "Dal 2017 al 2020 il Consiglio regionale delle Marche, d'intesa con le Istituzioni locali, l' Università, gli Istituti di storia, la Comunità Ebraica, l'Anpi, l'Anmig aveva avviato per la Giornata della Memoria, un programma di iniziative rivolte alle scuole che prevedeva anche la posa delle Pietre d'Inciampo" ricorda invece l'Anpi. "Che non fosse stata la pandemia a far sospendere il programma con la maggioranza di destra in Regione c'era da aspettarselo" aggiunge, attaccando Latini. "Ignoranza, strumentalità e malafede sono il brodo di coltura di chi, oltre alla storia, calpesta il rispetto delle vittime, le sofferenze dei sopravvissuti e le memorie familiari" incalza l'associazione dei partigiani. Il Consiglio regionale delle Marche celebra da anni, con iniziative varie e sedute aperte, tutte e due le ricorrenze e nel 2021 è stato letto un messaggio della senatrice a vita Liliana Segre. L'apposizione delle Pietre d'Inciampo (sono centinaia in tutta Europa) però è particolarmente sentita ad Ancona, che ha ospitato per secoli una delle maggiori comunità ebraiche in Italia: i caratteristici sanpietrini coperti da un guscio di metallo con incise le date di nascita, deportazione dei cittadini di origine ebraica o dei prigionieri dei lager e, se noti, la data e il luogo della morte, sono visibili in vari angoli della città. (ANSA).
   

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