Marche

Carrelli vuoti in piazza contro carovita ad Ancona

Centri sociali Marche. Manovra 'lascia' deboli precari e poveri

Redazione Ansa

   Piazza Pertini ad Ancona 'invasa' dai carrelli della spesa vuoti a simboleggiare che "il potere d'acquisto è sempre più basso e che gli stipendi dopo due anni di crisi medico-sanitaria ed economico-sociale sono inadeguati e continuano a peggiorare rispetto alle spese che continuano invece a crescere e raddoppiare". Alla manifestazione organizzata dai centri sociali delle Marche hanno partecipato anche i lavoratori della Caterpillar di Jesi che hanno invitato alla partecipazione per la manifestazione che hanno organizzato a Jesi giovedì 23 dicembre dalle ore 16 da Porta Valle.
    "Il carburante è aumentato, tanto da rendere conveniente la benzina al metano, alla faccia delle polveri sottili. - ha detto Giulio dei Centri Sociali delle Marche - I generi alimentari anche di base, hanno visto i prezzi salire. Sulle bollette ci si aspetta un aumento del 50% per il gas e del 25% per quella dell'elettricità. Conseguenza, ogni attività o servizio saranno portati ad aumentare i costi e i prezzi. La manovra finanziaria ripresenta la solita politica fatta di 'sostegno economico alle imprese - ha aggiunto - con una riforma fiscale volta a soddisfare gli interessi dei più ricchi, lasciando i soggetti più deboli in balia della precarietà e della povertà. La politica economica del Governo Draghi è, di fatto, una politica classista...". "Nella legge di bilancio non c'è nulla che fermi la delocalizzazione delle fabbriche delle multinazionali, - ha proseguito - c'è solo la regolamentazione di come fare. Chi lavora e viene licenziato da un giorno all'altro, non viene tutelato. Serve un salario minimo garantito, un reddito di base incondizionato, serve il blocco degli sfratti selvaggi".
    "Bisogna unire le lotte di chi perde il lavoro - ha detto Valentina dell'Adl Cobas Marche - con quelle di chi viene sfruttato dal lavoro in subappalto e di chi non riesce a farsi rinnovare il contratto, come i lavoratori della struttura del Santo Stefano di Porto Potenza. Il carovita sta colpendo tutti e dobbiamo bloccare i profitti delle multinazionali perché non esiste via di uscita in questa pandemia senza il miglioramento delle condizioni di vita di tutti in termini economici, di diritti sociali e ambientali". (ANSA).
   

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