Marche

Urbino, 5 opere dalla Pinacoteca di Brera a Palazzo Ducale

Dal 16/12. Pale altare di Fedrico Barocci, Roncalli e Cantarini

Redazione Ansa

   Da giovedì 16 dicembre cinque importanti opere - grandi pale d'altare - torneranno a splendere a Palazzo Ducale di Urbino provenienti dalla Pinacoteca di Brera (Milano). Il progetto, presentato dal ministro della Cultura Dario Franceschini, vede la Galleria nazionale delle Marche tra i protagonisti assoluti. Due delle opere che provengono da Brera sono realizzazioni del grande pittore urbinate Federico Barocci. Una è la Madonna col Bambino in gloria e i Santi Giovanni Battista e Francesco, databile agli anni Sessanta, proveniente dalla chiesa dei Cappuccini di Fossombrone; l'altra è l'Ecce Homo dipinto per l'oratorio dei Disciplinati della Croce di Urbino. Questa, trasferita in Francia dopo la soppressione della confraternita urbinate, nel 1799, torna in Italia alla Pinacoteca di Brera nel 1811. Nel 1847 viene esposta nella chiesa dell'Assunta a Costa Masnaga a Como, per ritornare nei depositi di Brera nel 1991.
    L'opera, incompiuta per la morte del maestro, viene completata nel 1613 dall'allievo e agente di bottega Ventura Mazza. Altra opera è la Madonna col Bambino, Sant'Agostino, la Maddalena e angeli, opera del toscano Cristoforo Roncalli, dipinta per la chiesa degli Agostiniani di Fermo, da cui fu sottratta nell'agosto 1811 dal commissario per le Belle Arti Andrea Appiani durante le requisizioni napoleoniche. Già in cattivo stato di conservazione al suo arrivo in Lombardia, viene destinata alla chiesa di Besozzo (Varese) e rientra a Brera soltanto nel 1979, quando viene restaurata: riemergono sulla tela la firma e la data (1611). Infine due grandi pale di Simone Cantarini detto il Pesarese requisite il 10 giugno 1811 in pieno periodo napoleonico: la Madonna con il Bambino in gloria e i Santi Barbara e Terenzio, opera giovanile del 1630 per la chiesa di San Cassiano a Pesaro, e l'Apparizione di Gesù Bambino a Sant'Antonio da Padova, per la chiesa di San Francesco a Cagli, del 1640 circa. Le cinque grandi tele saranno collocate nelle sale al secondo piano nella sezione dedicata a Barocci e alla pittura del secondo '500 e del '600, in spazi riordinati appositamente e dotati di un nuovo e più efficiente sistema di illuminazione. Verranno presentate al pubblico il 16 dicembre. (ANSA).
   

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