Marche

A Jesi ambulatorio integrato bronchite cronica e Long Covid

Bcc Ostra e Morro d'alba dona spirometro a ospedale "C. Urbani"

Redazione Ansa

(ANSA) - JESI, 21 OTT - La Bronchite cronica è diventata la terza causa di morte nel mondo. Partendo da questa premessa assume più valore la donazione al reparto di Medicina Interna dell'Ospedale Carlo Urbani di Jesi, da parte della Banca di Credito Cooperativo di Ostra e Morro D'Alba, di uno spirometro Quark PFT con valutazione della capacità di diffusione polmonare. "Siamo una banca del territorio e vogliamo farlo progredire", ha commentato il direttore generale della Bcc Roberto Fustella. La donazione, oggi di fronte alla stampa, è stata occasione per presentare anche il nuovo Ambulatorio Integrato per i pazienti con BroncoPneumopatia Cronica Ostruttiva" (BPCO), che nel nosocomio jesino fa lavorare insieme i reparti di Medicina Interna e di Broncopneumologia, per assistere i pazienti sui problemi polmonari e sulle comorbidità.
    "Le malattie croniche respiratorie vanno affrontate in modo congiunto, per questo il confronto tra medici è importante", hanno fatto sapere i direttori delle due Uoc, dr. Mario Candela e dr. Mario Spinaci, sottolineando che l'ambulatorio intende anche monitorare il Long Covid, la lunga scia di conseguenze della malattia in circa 400 pazienti seguiti dall'ospedale.
    Presente alla conferenza l'assessore alla Sanità Filippo Saltamartini che ha sottolineato "il ruolo di una Banca del territorio che fa beneficenza a favore della comunità.
    L'ospedale di Jesi è baricentrico nelle Marche e deve essere dotato di ambulatori e strumentazione all'avanguardia".
    Nell'occasione, ha ricordato come le Marche si stiano confrontando con una carenza di medici di base, ne mancano circa un centinaio per un totale di circa 100mila marchigiani che sono privi del medico di famiglia, "ma mancano anche 60 medici del 118, e medici di guardia. Senza contare gli imminenti pensionamenti. Ci sono 132 medici in formazione, di contro ai soli 46 del 2018, e ai 65 del 2019, ma la soluzione prospettata ormai non solo dalla nostra regione potrebbe essere quella di eliminare, almeno per qualche anno, il numero chiuso dalle Facoltà di Medicina". (ANSA).
   

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