Marche

Ipovedenti in teatro toccano con mano l'opera lirica a Jesi

Con "Maria de Buenos Aires" al via progetto Opera accessibile

Redazione Ansa

   Toccare con mano l'opera lirica, i costumi e le scene. Sentire sulla pelle il tepore di un proiettore acceso. Respirare l'aria di un teatro all'italiana, la polvere delle assi palcoscenico, ascoltare lo scricchiolio di passi sul legno. Percepire tra le quinte la presenza di chi sta per entrare in scena, incontrare il team creativo di uno spettacolo usando, all'occorrenza, un tablet per 'tradurre' le parole dette in testo scritto. Quanti sensi in azione prima e durante uno spettacolo! Lo ha sperimentato sabato al Teatro Pergolesi di Jesi un gruppo di non vedenti, ipovedenti, non udenti e ipoudenti, in un percorso multisensoriale che ha preceduto di poche ore la messa in scena dell'opera tango "Maria De Buenos Aires" di Astor Piazzolla.
    Per la Fondazione Pergolesi Spontini, che cura la Stagione lirica di Jesi, si è trattato del debutto di "Opera accessibile", un progetto realizzato in collaborazione con Ali accessibilità lingue inclusione, con Unione nazionale Ciechi e ipovedenti, e con Ente nazionale Sordi. Il progetto, curato da Elena Di Giovanni dell'Università di Macerata, ha visto in Giulia Pagoni, ipovedente, e in Chiara Pazzelli operatrice Ali, le due guide del gruppo. Con l'aiuto di Stefania Panighini, regista e scenografa di "Maria De Buenos Aires", i partecipanti hanno potuto scoprire, toccandoli con mano, tutti i segreti dell'opera. In serata, poi, ipovedenti e ipoudenti hanno assistito alla recita, coadiuvati da un servizio di audiodescrizione e da sopratitoli in italiano. Il progetto di Opera accessibile si aggiunge a quelli "Social Opera" con il quale la Fondazione di Jesi promuove il melodramma tra persone con diverse abilità e nelle scuole. "Siamo convinti che l'opera lirica non è un prodotto di élite, ma spettacolo per tutti, capace di raccontare storie sempre vive", fa sapere l'ente.
    (ANSA).
   

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