Marche

In 7 mesi intercettati 1,7 milioni di euro non dichiarati in porto Ancona

Azione contrasto Dogane e Guardia di finanza. Nel 2020 1,5 mln

Redazione Ansa

   Ammonta a un milione e 700mila euro la valuta non dichiarata intercettata in 7 mesi nel porto di Ancona da Dogane (Adm) e Guardia di finanza: di questa somma complessiva, 285mila euro sono stati sottoposti a sequestro, non potendo i responsabili ricorrere all'istituto dell'oblazione mediante pagamento in misura ridotta. L'ammontare, invece, delle oblazioni immediate, istituto previsto per coloro che vengono sorpresi con valuta oltre il limite non dichiarata per la prima volta, è stato di oltre 42mila euro. Nel mirino di Adm e Guardia di Finanza sono finiti 72 soggetti di diverse nazionalità, in quanto viaggiatori provenienti o destinati in Grecia, Albania e Croazia. Di particolare rilievo, a marzo, l'individuazione di un passeggero comunitario con al seguito 496.800 euro, occultati in un bagaglio personale, in procinto di imbarcarsi per la Grecia senza la prescritta dichiarazione. In base alle norme vigenti (Decreto legislativo n.195 del 2008) il trasporto di valuta al seguito del passeggero non deve superare il limite dei 10mila euro; in caso contrario, il passeggero che entra o esce dal territorio nazionale con una somma di denaro superiore è tenuto a dichiararlo alla Dogana. Anche nel corso del 2020 il bilancio era stato ingente: oltre un milione e 500mila euro di valuta non dichiarata da 63 soggetti di varie nazionalità, di cui oltre 250mila sottoposti a sequestro e oltre 53mila derivanti da oblazione immediata. L'obbligo di dichiarare la valuta al seguito nel corso di un controllo doganale viene spesso ignorato, spiegano doganieri e finanzieri: all'atto del controllo, i viaggiatori, chiamati a fornire informazioni sulla provenienza e sulla destinazione del denaro, si avventurano nelle giustificazioni più fantasiose, nel tentativo di riuscire a superare l'ispezione senza rilievi. (ANSA).
   

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