Marche

Porti: Mangialardi, per Ancona disastro annunciato

Acquaroli smetta di rispondere a Meloni invece che a marchigiani

Redazione Ansa

(ANSA) - ANCONA, 09 LUG - "Forse Acquaroli pensava che i giochi politici romani condotti dal suo partito e da lui stesso assecondati non avessero un prezzo per le Marche? Direi che si è sbagliato parecchio e i maldestri tentativi di addossare ora le sue responsabilità ad altri sono onestamente imbarazzanti". Così il capogruppo del Pd nel Consiglio regionale delle Marche Maurizio Mangialardi commenta la querele sui finanziamenti del Pnrr assegnati all'Adsp dell'Adriatico centrale: appena 20 milioni di euro, secondo il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli. "Sono mesi che diciamo che la Regione avrebbe dovuto porre grande attenzione ai tempi e alle modalità del rinnovo della presidenza dell'Authority - aggiunge Mangialardi -. Il gruppo assembleare del Partito Democratico ha presentato più interrogazioni e continuamente sollecitato un confronto vero e aperto con il territorio, nella consapevolezza che la ripartizione delle risorse stanziate dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza avrebbero rappresentato un crocevia decisivo per il rilancio del porto di Ancona, praticamente la più grande realtà industriale della regione, e della rete dei porti marchigiani. Siamo stati puntualmente ignorati dalla giunta e dalla maggioranza. Ora, inevitabilmente, il conto è arrivato. Ed è salatissimo per imprese e territorio" incalza.
    "Purtroppo - continua Mangialardi - i gravi danni che questa giunta di estrema destra completamente manovrata dalla Meloni sta arrecando alle Marche iniziano a essere evidenti dopo neppure un anno. E il peggio, se possibile, deve probabilmente ancora arrivare, visto che il 'non' presidente Acquaroli ha fatto perfino negare ogni discussione in Consiglio regionale circa i progetti da presentare nell'ambito della programmazione delle risorse previste dal Recovery Fund, limitandosi a trasmettere al governo una lenzuolata di proposte disorganiche, prive di strategia e senza una comune visione. Un'impostazione veramente dilettantesca che, dopo il settore dei porti, rischia ora di colpire anche quello della sanità". (ANSA).
   

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