Marche

Cinghiali: Carloni, Regione Marche è con Coldiretti

Agricoltori non possono essere lasciati soli

Redazione Ansa

(ANSA) - ANCONA, 08 LUG - "Sostegno e piena adesione della Regione Marche alla manifestazione di Coldiretti sul tema del contenimento e controllo faunistico con particolare riferimento al cinghiale". Con queste parole il vicepresidente e assessore all'Agricoltura e alla Caccia Mirco Carloni è intervenuto questa mattina al flash mob di Coldiretti Marche #stopcinghiali che si è svolto di fronte a Palazzo Raffello ad Ancona. Carloni ha rivendicato l'approccio "non ideologico e non ipocrita, ma oggettivo e concreto per gestire la questione" adottato immediatamente dalla Giunta. "Gli agricoltori non possono essere lasciati soli - ha insistito -. Siamo stati quindi la prima Regione in Italia a sottoscrivere ed adottare un protocollo con Prefetture, Polizie provinciali, Ambiti territoriali di caccia, Anci (Comuni), associazioni agricole e venatorie, per riequilibrare e contenere la popolazione di questi animali. La presenza dei cinghiali, nelle Marche, ha creato una vera e propria emergenza, specie nelle aree pubbliche destinate a verde attrezzato, dove solitamente giocano i bambini e sulle spiagge.
    A questi si sommano i danni alle attività agricole per circa un milione di euro l'anno e i numerosi incidenti stradali che, con una frequenza ormai consolidata, mettono a rischio l'incolumità degli automobilisti e dei motociclisti. Nel 2020 sono stati 665 gli incidenti causati dalla fauna selvatica. Infine, ma non meno importante soprattutto in periodo di pandemia - ha insistito, ci sono possibili risvolti di carattere sanitario legati all'eventuale ingresso sul territorio nazionale della peste suina. Vigileremo sull'operato di tutti, a partire dagli ATC.
    Siamo inoltre convinti che occorra a livello nazionale da parte dei Ministeri competenti una modifica della Legge 157 per adeguare l'elenco dei soggetti che possono concorrere agli interventi di contenimento e controllo sulla scia dei più recenti orientamenti della Corte Costituzionale", in particolare per le incertezze create dalla riforma Delrio. "Quel che è certo - ha concluso il vicepresidente - è che non possiamo più consentire che persone muoiano sulla strada per la presenza di ungulati". (ANSA).
   

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