(ANSA) - ANCONA, 05 MAG - "La Elica spa ha presentato un
piano industriale che ha fatto emergere dati particolarmente
allarmanti. L'azienda negli ultimi anni ha utilizzato a piene
mani gli strumenti della cassa integrazione in deroga per quasi
900 lavoratori. Se poi vediamo i dati relativi all'ultimo anno
ha interrotto la cigs per accedere a strumenti di sostegno al
reddito Covid-19 per poco più di 1.000 unità di personale. Un
utilizzo dei fondi statali distorto da quello che è il loro
obiettivo fondamentale, cioè la tutela dei dipendenti". Lo rieva
in una nota Rossella Accoto, sottosegretaria al Lavoro e alle
Politiche Sociali. "Tenerli in questo limbo con la scusa della
crisi, per poi delocalizzare e lasciarne centinaia a casa, è un
atteggiamento quanto meno irresponsabile - sottolinea -. Tra
l'altro se in questo anno di crisi il numero dei dipendenti in
cassa integrazione è aumentato in maniera limitata rispetto agli
anni precedenti vuol dire che la situazione aziendale non ha
subito contraccolpi dalla pandemia. I trend internazionali del
settore e i risultati finanziari della multinazionale infatti
non giustificano in nessun modo questa delocalizzazione -
sostiene Accoto -: il rimbalzo avuto nel settore cooking di
Elica nel terzo e quarto trimestre del 2020 evidenzia come il
settore sia vivace ed in crescita". "Il Movimento 5 stelle -
aggiunge - si è sempre battuto contro quelle aziende che mettono
in atto delocalizzazioni selvagge che vanno a impoverire il
tessuto produttivo italiano e impoveriscono tutto il bagaglio di
know-how delle nostre imprese. Già nel 2018 il ministro Di Maio
con il Decreto Dignità ha introdotto sanzioni nei confronti
delle imprese italiane o estere operanti sul territorio
nazionale che delocalizzano dopo aver ottenuto dallo Stato aiuti
per investimenti produttivi". La sottosegretaria al lavoro
Accoto condivide "le dichiarazioni della sottosegretaria al
Mise, Alessandra Todde, verso l'approccio non corretto tenuto
dall'azienda che non ha lasciato spazio alla revisione del piano
industriale. Non è ricevibile tale posizione e spero che i
vertici di Elica vogliano proseguire il tavolo con istituzioni e
sindacati con una prospettiva più costruttiva che faccia della
salvaguardia dei livelli occupazionali e della competitività del
Made in Italy il punto di partenza per costruire il futuro.
L'azienda ha fatto vanto per decenni del legame con il
territorio marchigiano - insiste -. Una storia di successo per
un Gruppo industriale che ha radici profonde e responsabilità
verso persone, ambiente e una intera Regione". (ANSA).
Elica: Accoto, piano industriale assolutamente da rivedere
Ieri 902 in cigs, poi mille Cassa Covid, domani 402 a casa