Marche

Elica: sindacati, incontro senza esito, intervenga Giorgetti

Regione Marche e Mise, no esuberi e delocalizzazioni

Redazione Ansa

(ANSA) - FABRIANO (ANCONA), 03 MAG - Ognuno è rimasto sulle sue posizioni, molto distanti, nel primo incontro, in modalità da remoto, del tavolo di crisi istituito dal Ministero dello Sviluppo economico per la vertenza Elica. Tanto che i sindacati hanno chiesto un intervento diretto del ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti e della proprietà di Elica "per sbloccare questa situazione e far partire una vera trattativa". La vertenza si è aperta a seguito della presentazione del piano strategico 2021-2023 della multinazionale di Fabriano (Ancona), leader nel settore delle cappe aspiranti, che prevede la riorganizzazione dell'area Cooking Italia: 409 esuberi su 560 dipendenti del comprensorio, chiusura dello stabilimento a Cerreto D'Esi e delocalizzazione in Polonia del 70% delle produzioni effettuate oggi nei siti di Fabriano, Cerreto e Mergo. All'incontro hanno partecipato, fra gli altri, il viceministro con delega alle crisi industriali Alessandra Todde, i vertici nazionali e provinciali di Fim-Fiom-Uilm, l'assessore della Regione Marche con delega al Lavoro Stefano Aguzzi, il sindaco di Fabriano Gabriele Santarelli e l'amministratore delegato di Elica Giulio Cocci. Secondo fonti sindacali, Elica ha, di fatto, riproposto il piano strategico, confermando che la soluzione al problema del sovradimensionamento occupazionale è fondamentale per preservare i restanti posti di lavoro a livello locale. Il Mise e la Regione Marche hanno ribadito la loro netta contrarietà, dando disponibilità a valutare gli strumenti necessari per rendere competitivi gli stabilimenti italiani, ma la precondizione è che non si parli di esuberi e delocalizzazioni. "Le segreterie territoriali e le segreterie nazionali di Fim-Fiom-Uilm non ritengono percorribile una discussione incentrata su delocalizzazioni in un momento di crescita del mercato" hanno ribadito le parti sociali, chiedendo di " togliere dal tavolo il piano strategico". Il tavolo di crisi è stato aggiornato, senza però indicare una data precisa per una nuova convocazione. (ANSA).
   

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