Marche

Sit-in Camera: gestore palestra, spese anche senza lavoro

Senigalliese a protesta Roma, "facinorosi non c'entrano con noi"

Redazione Ansa

   "Nonostante la sospensione di alcuni tributi come la Tari le altre spese continuano ad esserci ma se io non lavoro come faccio a pagare? Io voglio riaprire e per questo ho protestato". Michela Vicari gestisce una palestra in via Lotto alla Cesanella di Senigallia (Ancona) di cui è titolare il marito Franco Politi, istruttore e bodybuilder. Ieri ha partecipato alla manifestazione a Roma in piazza Montecitorio contro la prolungata chiusura delle attività economiche sfociata in scontri con le forze dell'ordine.
    "Qualche facinoroso si è intrufolato nella protesta, - precisa - ma non c'entra nulla con noi: la maggior parte è gente per bene che protesta in maniera pacifica, perché è un suo diritto costituzionale poterlo fare contro questa presa in giro continua".
    "C'erano rappresentanti di tutte le categorie commerciali, dai ristoratori ai gestori di palestre, da ambulanti a parrucchieri ed estetisti - racconta -, stanchi delle chiusure e della mancanza di veri ristori o sostegni ai settori produttivi". Poi la tensione è salita e si sono verificati scontri con la polizia in assetto antisommossa.
    Con le Marche in arancione, si apre qualche spiraglio in più per le imprese ma per i gestori di attività nel settore sportivo domina l'incertezza: "Al momento farò recuperare dei corsi in uno spazio all'aperto, - spiega Vicari - di fronte all'ingresso della palestra mentre la sala pesi e gli altri spazi all'interno resteranno chiusi. Ovviamente seguendo le regole: gel sanificatori, distanziamento tra i corsisti, mascherine. Non sarà possibile usare gli spogliatoi né entrare nella palestra.
    Non guadagnerò da questa parziale riapertura anzi dovrò mettere mano alle mie risorse per pagare gli insegnanti". (ANSA).
   

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