Marche

Sanità: Centri sociali Marche, stop a privata, potenziare pubblico

Ancona, in 200 a sit-in. Nel mirino Regione anche per i vaccini

Redazione Ansa

   "Soldi alla sanità privata, caos vaccini, posti letto e personale insufficienti". La scritta campeggiava su un grande striscione esposto ad Ancona durante la manifestazione promossa dai Centri sociali delle Marche 'intitolata' "c'e' una re/agione se siamo allo sbando" per una "sanità territoriale di prossimità e pubblica, per una campagna vaccinale seria ed efficace". Circa 200 persone hanno manifestato in piazza Roma. Tante bandiere e cartelli con slogan tra cui "sotto sta giunta la gente crepa", "stop sanità privata", "sanità pubblica e territoriale, subito posti letto e personale". Nel mirino dei centri sociale anche la gestione della campagna vaccinale nelle Marche che, sostengono, sono "una delle ultime per la somministrazione dei vaccini per gli over 80"; "la vaccinazione per insegnanti e personale scolastico che doveva partire da inizio marzo - attaccano i promotori dell'iniziativa - è in forte ritardo rispetto ad altre regioni in cui è iniziata da febbraio".
    Su questo fronte, i manifestanti ritengono "oggi più che mai necessaria una campagna di vaccinazione rapida per poter recuperare le nostre libertà e quindi ribadiamo che bisogna cambiare passo rispetto alla gestione inefficiente di questa operazione fondamentale. Pretendiamo una sanità territoriale, di prossimità e pubblica - ribadiscono - oltre che una campagna vaccinale rapida, seria ed efficace: vaccini subito".
    A dicembre i centri sociali avevano manifestato sotto l'ospedale di Torrette per chiedere conto del necessario potenziamento della sanità pubblica tra i primo lockdown e la seconda ondata. In seguito la giunta, lamentano, "ha deciso di aumentare del 40% i finanziamenti pubblici al privato per 200 posti letto covid, continuando a dare soldi a chi fa profitto sulla nostra salute". I risultati, dopo tre mesi, sostengono "sono sotto gli occhi di tutti". Siamo la regione con la percentuale più alta di posti letto occupati in terapia intensiva (66 %), più del doppio della soglia critica del 30%".
    Anche "la situazione per i posti letto covid nei reparti non intensivi è grave: nei giorni scorsi erano oltre il 65% quelli occupati a fronte della soglia critica da tenere sotto il 40%".
    (ANSA).
   

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