Marche

Covid: Latini, stop spettacoli e sport è discriminatorio

Penalizzati settori sicuri, effetti economici ma su eccellenze

Redazione Ansa

(ANSA) - ANCONA, 25 OTT - "La chiusura di teatri, cinema, palestre e piscine è una scelta politica discriminatoria di settori che hanno investito tantissimo, in termini economici e di organizzazione interna, per lavorare in assoluta osservanza delle norme anti contagio. Condivido la protesta del mondo dello spettacolo e dello sport per le disposizioni di chiusura contenute nell'ultimo Dpcm. Il Governo non ha affatto tenuto conto delle forti perplessità che ieri, in Conferenza Stato-Regioni, i presidenti hanno espresso in merito a queste chiusure 'di settore'". Così in una nota l'assessore regionale a Cultura e Sport delle Marche Giorgia Latini. " I cinema e i teatri, come ho avuto modo di verificare personalmente alla prima della stagione lirica a Jesi pochi giorni fa - aggiunge -, sono luoghi sicuri, dove distanziamenti e sanificazioni sono adottati alla lettera e i dati lo dimostrano: se solo un contagio si è verificato in 4 mesi di attività per un totale di 2.800 spettacoli monitorati da Agis, è evidente che il rischio per chi ha frequentato teatri e cinema è stato pari a zero. Il mondo dello spettacolo e quello dello sport - sottolinea l'assessore - hanno accettato, con grande senso di responsabilità, il sacrificio economico del taglio delle presenze e degli accessi, ma in cambio hanno ricevuto quella che sembra una punizione indiscriminata e discriminatoria. Il governo non ha tenuto in nessun conto neppure l'altissimo valore sociale che il mondo dello spettacolo e dello sport ha in sé, calando la mannaia della chiusura totale senza una valutazione approfondita delle conseguenze che questa comporterà non solo dal punto di vista economico a breve termine, ma anche gli effetti sul lungo termine sulla nostra società e sulle eccellenze della nostra cultura e dello sport che significa anche salute, del corpo e della mente". (ANSA).
   

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