(ANSA) - ANCONA, 22 OTT - Dipendenti passati in poco tempo
nelle Marche da 5.000 a 3.000, con solo 20 nuove assunzioni a
fronte di 250 persone andate in pensione nel 2019. Un centinaio
di uffici postali chiusi sui 411 totali, e una dirigenza
dislocata a Bologna lontana dai problemi del territorio, che
deve occuparsi di cinque regioni. E' un lungo elenco di
lamentele quello stilato oggi su Poste Italiane dai responsabili
sindacali Marche di Slp-Cisl Dario Dominici, Failp-Cisal
Maurizio Giampieri, Slc-Cgil Gloria Baldoni, Uilposte Michele
Spettatori e Confsal-comni Pierpaolo Ionna, nel corso di un
incontro stampa ad Ancona, in cui hanno chiesto assunzioni e
risorse. "La pandemia ha portato alla chiusura del 50% dei
nostri uffici - dicono i sindacati - ma non tutti sono stati
ripristinati. Il covid sta diventando una scusa per non aprirli
più e a patirne le conseguenze negative sono soprattutto le
categorie più deboli e gli anziani che per riscuotere la
pensione devono fare lunghe file fuori degli uffici". (ANSA).
Poste: sindacati Marche, Covid non sia scusa per chiudere uffici
Mancano mezzi e personale. Sì a smart working con regole