Marche

Covid: Saltamartini, "siamo in guerra, faremo il necessario"

Più Usca e radiografie a casa. Aziende ospedaliere si coordinino

Redazione Ansa

(ANSA) - ANCONA, 21 OTT - "Noi siamo in guerra: è evidente che i risultati non raggiunti derivano dal passato ma il segnale che vogliamo dare ai cittadini è che faremo tutto il necessario". Così l'assessore regionale alla Sanità delle Marche Filippo Saltamartini rispondendo a una domanda dei cronisti a proposito della carenza di personale medico. "I dirigenti - ha aggiunto - dovranno rispondere del loro operato, anche ai cittadini, sull'attuazione del piano pandemico".
    Il piano "comprende le misure già deliberate dalla precedente amministrazione" e non è stato per ora modificato dalla giunta.
    I "dirigenti della quattro aziende ospedaliere possono procedere secondo il piano pandemico". Ci sono "quattro aziende ospedaliere che non si parlano tra loro: - ha attaccato - quattro repubbliche autonome che invece debbono coordinarsi.
    Della possibilità di modificare queste strutture, ne parleremo appena possibile".
    L'assessore ha parlato, nell'ottica di evitare al massimo l'ospedalizzazione dei pazienti, di potenziare le Usca, le unità mobili con medico che si recano a domicilio per tamponi e visite, e dell'acquisto di apparecchiature per fare le radiografie polmonari a domicilio: l'intento è "raddoppiare o triplicare" le unità e acquistare apparecchiature per per eseguire radiografie a casa. Quanto al personale carente, oltre alla richiesta di medici militari della Marina per utilizzarli nel Covid Hospital di Civitanova Marche, l'assessore ha chiesto al Servizio sanità di contattare le cooperative di medici in pensione, per impiegare in particolare anestesisti e pneumologi.
    La Regione vorrebbe utilizzare anche specializzandi e neo laureati, eventualmente da formare.
    Saltamartini si è soffermato anche sul "pagamento dell'indennità di rischio al personale" che è stata "affossata": ha citato l'accordo con infermieri, medici e oss, le risorse stanziati: "non capiamo perché risorse non sono state liquidate", ha osservato, sottolineando peraltro l'esiguità del contributo di 600 euro: "per chi si è battuto sul campo serve un riconoscimento immediato. (ANSA).
   

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