Marche

Incidenti lavoro: sindacati, era iscritto a Fillea Cgil

Intollerabile uscire di casa per lavoro e non tornare più

Redazione Ansa

(ANSA) - SAN BENEDETTO DEL TRONTO (ASCOLI PICENO), 18 FEB - "Paolo era un operaio salernitano di 65 anni, prossimo alla pensione, ed iscritto alla Fillea Cgil". E' il ricordo delle segreteria territoriali dei sindacati di categoria di Fillea Cgil, Feneal Uil e Filca Cisl della provincia di Ascoli Piceno, che si stringono "al dolore della famiglia del lavoratore", Paolo Guarino, morto oggi in un incidente, "l'ennesimo" per i sindacati, in un cantiere "dato in appalto dal Consorzio Idrico a San Benedetto del Tronto, nel quale i lavoratori sono impegnati nella realizzazione della vasca raccolta acqua piovana. Paolo purtroppo non ce l'ha fatta". "Ancora una volta - spiegano le organizzazioni sindacali - il settore delle costruzioni viene colpito da un infortunio grave che si aggiunge alla lunga lista degli anni passati ed il fenomeno, come dimostrano anche i dati certificati dall'Inail, è addirittura in aumento, riscontrando una media di oltre 200 accadimenti ogni mese". Il tema della sicurezza sul lavoro "è diventato negli ultimi anni oggetto di particolare attenzione da parte delle organizzazioni confederali Cgil, Cisl, Uil ma anche e soprattutto un impegno costante ed una bandiera delle Federazioni di categoria dell'edilizia del Piceno e del Fermano Fillea, Feneal e Filca". "Oggi come non mai, soprattutto nel nostro territorio, oggetto della ricostruzione post sisma - osservano i sindacati -, sarà necessario un impegno sempre più forte da parte di tutti i soggetti che si occupano direttamente ed indirettamente del comparto delle costruzioni a partire dagli organi di controllo e vigilanza, ma anche e soprattutto da parte delle Stazioni Appaltanti dalle quali ci si aspetta una attenzione particolare nella verifica dei costi della sicurezza e del rispetto dell'applicazione del giusto contratto nella fase di assegnazione degli appalti. L'auspicio e l'obiettivo di tutti - concludono - è che tragedie come queste non accadano mai più, perché il lavoro deve rappresentare una opportunità di dignità e di vita e non possiamo accettare che diventi sempre più spesso causa o strumento di morte. Non è pensabile, non è giusto, uscire di casa per fare il proprio lavoro e non tornare. Non è tollerabile".(ANSA).
   

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