Marche

Sisma al largo Ancona, magnitudo 2.6

A una profondità di 10 km, nessun danno segnalato

Redazione Ansa

E' stata di magnitudo 2.6 la scossa di terremoto avvenuta in mare, al largo di Ancona alle ore 12:59, e distintamente avvertita dalla popolazione. Lo rende noto l'Ingv. Il sisma, avvenuto a una profondità di 10 km, è stato preceduto da un boato. Al momento non sono segnalati danni, solo molta paura per la popolazione. La scossa è stata localizzata in mare, a soli sei km dall'abitato di Ancona, e per questo, pur essendo brevissima, è sembrata più forte della magnitudo attualmente calcolata dall'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Le altre località dell'epicentro sono Falconara marittima (a 13 km di distanza), Camerano e Offagna. Numerose le chiamate ai centralini delle forze di polizia: nel 1972 Ancona fu devastata da un terremoto con epicentro proprio in mare, e la nuova crisi sismica che l'anno scorso ha colpito altre zone delle Marche hanno riacutizzato la paura.

E' avvenuto molto vicino alla città: per questo il terremoto di magnitudo 2,6 avvenuto al largo di Ancona alle 12:50, alla distanza di circa 6 chilometri, è stato chiaramente avvertito dalla popolazione e per lo stesso motivo è stato sentito anche il boato che lo ha accompagnato. "In condizioni normali un terremoto di magnitudo 2,6 viene avvertito, ma in questo caso il fatto che sia avvenuto molto vicino alla città spiega perché sia stato avvertito come forte e breve", ha osservato la sismologa Lucia Margheriti, dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). "Anche la percezione del boato - ha aggiunto - è un'indicazione di come il terremoto fosse molto vicino". Bisogna inoltre considerare che il terremoto è avvenuto sulla microplacca Adriatica, ossia la placca che che estende dalla parte nord-orientale della Pianura Padana fino al mare Adriatico e allo Ionio. "Qui la trasmissione nelle onde sismiche è particolarmente efficiente a causa della composizione delle rocce", ha spiegato la sismologa. In questo caso, però, la ragione principale della percezione così diffusa nella popolazione è nella vicinanza: questa ha fatto in modo che le onde sismiche di tipo diverso liberate dal terremoto arrivassero molto vicine, come un unico pacchetto di energia. Quanto al boato, si genera con il passaggio delle onde sismiche nell'aria e anche in questo caso la grande vicinanza ha fatto sì che la 'voce' del terremoto fosse chiaramente percepita dalla popolazione. Lo testimoniano anche le numerose segnalazioni giunte in breve tempo al servizio "Hai sentito il terremoto?" dell'Ingv: nella zona di Falconara, ha spiegato il responsabile del servizio, Valerio De Rubeis, il sisma è stato avvertito come un terzo grado Mercalli, ossia come una lieve vibrazione, mentre ad Ancona la percezione è stata compresa fra il terzo e quarto grado Mercalli, con tremolio di oggetti e cristalli e lieve oscillazione dei mobili. 
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it