Marche

Musica: Mariotti, unico rimpianto non avere Bernstein al Rof

Redazione Ansa

(ANSA) - PESARO, 7 SET - "Ho preferito evitare di infilarmi in un contenzioso per un ultimo scampolo di carriera, dato che il mio contratto sarebbe scaduto l'anno prossimo, e fare un passo indietro, in modo da lasciare al Comune di Pesaro spazio per scegliere il mio successore". Lo dice all'ANSA Gianfranco Mariotti, sovrintendente dimissionario del Rof, dopo le "perplessità" espresse dalla Corte dei Conti alla luce della legge Madia nella relazione (relativa al 2015) sul festival, ente che percepisce contributi pubblici, per i compensi percepiti dello stesso Mariotti, ginecologo in pensione.
    All'atto del rinnovo dell'attuale contratto - spiega - dal Ministero erano giunti chiarimenti interpretati nel senso che non c'erano ostacoli all'incarico di sovrintendente. Poi, all'inizio dell'estate, è giunta la relazione con una diversa interpretazione della normativa. Mariotti, 84 anni, non fa nomi e si limita ad auspicare che il suo successore "prosegua sulla linea che ha portato il Rof al successo: massimo rigore filologico, massima libertà per le regie e la parte visiva. Una linea vincente, ma difficile - ammette -: abbiamo un repertorio particolare e siamo riusciti a portare spettatori dai 5 continenti a vedere non Boheme o Traviata, ma Ciro in Babilonia o Torvaldo e Dorliska". Il sovrintendente non ha rimpianti, "il che non vuole dire tutti gli spettacoli che abbiamo fatto siano belli. Ma non ne rinnego nessuno". Un unico sogno rimasto nel cassetto: "portare Leonard Bernstein a Pesaro per dirigere la Gazza ladra.
    C'eravamo quasi, ma lui è morto nel 1990. Avrebbe fatto un Rossini memorabile".(ANSA).
   

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